Aglianico e Fiano di Avellino: il cuore pulsante dell’Irpinia
Nel nostro viaggio in Campania non poteva mancare una visita nella zona del Taurasi e precisamente nell’area della DOCG (Denominazione di Origine Garantita e Controllata) del Taurasi. Qui il territorio fonda la sua essenza in una storia antichissima fatta di dominazioni diverse che si sono succedute nei secoli ma dove l’anima dell’Irpinia ha dato buoni frutti.
Comune di Taurasi – Video Sistema Irpinia
Come ci tiene a sottolineare il nostro interlocutore di oggi, Matteo Pasciuti della Cantine Novera, sono partiti da zero, lui occupandosi della parte commerciale e il fratello Paolo, enologo, della vigna e della cantina.
La loro storia si collega con quella della famiglia. Infatti i fratelli Pasciuti hanno ereditato la vigna dai nonni. Nel passato in questa piccola vigna, di circa due ettari, i nonni producevano quello che veniva chiamato il “vino contadino”. Oggi il vigneto è in fase di espansione, in quanto ai 2 ettari attuali si stanno per aggiungere altri 2 ettari di nuovo vigneto. Una piccola produzione, di circa 10.000 bottiglie totali, a conduzione famigliare dove anche i genitori aiutano i figli in tutte le operazioni necessarie alla coltivazione, raccolta e vinificazione.
Novera, il passato che diviene futuro
Come ci tiene a sottolineare Matteo, il loro grande impegno è concentrato sull’intero processo produttivo, dalla tracciabilità della materia prima, alla cura del vigneto e fino al confezionamento, supportati da un laboratorio di analisi di proprietà che consente a Paolo, il fratello enologo, di monitorare costantemente tutte le fasi di produzione.
Un’esperienza la loro, che cerca di coniugare costantemente l’antichissima tradizione del vino presente su queste terre, con le più nuove e migliori tecnologie dell’industria enologica. Un nome e un programma il loro: Novera diviene testimone e artefice di un nuovo approccio, un modo nuovo di produrre vino, una nuova era appunto. Senza mai dimenticare di essere custodi di due dei vitigni più preziosi d’Italia, e che il territorio Irpino da secoli esprime le potenzialità di questi vitigni: Aglianico di Taurasi e Fiano di Avellino.
Vini autentici frutto di una perfetta simbiosi tra territorio e vitigni autoctoni.
La grande passione per l’enologia e la disponibilità di un laboratorio di proprietà, consentono all’azienda di selezionare le migliori uve per la produzione dei loro vini.
Così i due vitigni autoctoni, Aglianico di Taurasi e Fiano di Avellino, vinificati in purezza esprimono tutto il potenziale donato loro da un terroir, di tipo vulcanico, proprio di questo versante.
Uve Fiano di Avellino 100% in purezza
Le uve Fiano di Avellino sono ottenute da vigneto situato a 500 metri di altitudine, con precisione a Lapio. Come si legge nei cenni storici citati anche nel disciplinare della DOCG, la zona di origine “nativa” di questo vitigno autoctono è ritenuta proprio il comune di Lapio, dove già nel 1642 si produceva un vino bianco chiamato Apiano, che veniva appunto vinificato ad Apia, l’attuale Lapio.
Per la coltivazione di queste viene utilizzato un sistema a controspalliera allevata a guyot. Tale metodo di coltivazione è pensato per mantenere bassi livelli di produzione e per ottenere uve dal potenziale enologico qualitativamente ottimo e ben equilibrato. La raccolta si svolge intorno alla seconda decade di ottobre, quando i grappoli vengono raccolti a mano. La fermentazione avviene in serbatoi di acciaio a basse temperature. Segue un affinamento in bottiglia per un periodo di tre mesi.
Aglianico di Taurasi 100% in purezza, espressione autentica dell’Irpinia.
Le uve Aglianico di Taurasi della Cantina Novera germogliano e maturano a 365 metri di altitudine, nel comune di Taurasi. Per l’Aglianico, viene utilizzato la forma di allevamento a cordone speronato. Un metodo di coltivazione che mantiene bassi i livelli di produzione e garantisce un’alta concentrazione polifenolica e aromatica delle uve.
Le uve di Aglianico vengono raccolte a mano con cura tra la fine di Ottobre e l’inizio di Novembre. Nello specifico Cantine Novera vinifica le Uve Aglianico 100% in purezza per produrre due dei suoi vini: l’Irpinia Campi Taurasini DOC e l’Irpinia Aglianico DOC.
L’Irpinia Aglianico DOC è prodotto con uve Aglianico in purezza. Realizzato a partire da un attento e accurato lavoro di selezione delle uve, si presenta di colore rosso rubino intenso, colore che con l’invecchiamento si arricchisce di sfumature violacee intense e brillanti. Inizialmente spiccano all’olfatto i profumi di ciliegia, mora e ribes nero, che poi si aprono verso note più speziate di vaniglia, pepe e chiodi di garofano. Odore intenso; sapore secco, giustamente tannico, equilibrato. Al palato si presenta con una struttura avvolgente con tannini morbidi e setosi. Vino fermo. L’Irpinia Campi Taurasini DOC, è un vino a denominazione di origine controllata “Irpinia” Sottozona Campi Taurasini che può essere immesso al consumo solo dopo il 1° settembre dell’anno successivo a quello della produzione. Si presenta di colore rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, con profumi di spezie, liquirizia e frutti rossi. Odore intenso e persistente; sapore secco, giustamente tannico, morbido, di corpo. Al palato strutturato ed elegante con tannini fini. Corposo e persistente al palato, con l’invecchiamento vede esaltare sempre più i suoi aromi.
Il territorio
Come accennavamo all’inizio, la storia di questa parte d’Irpinia e di Taurasi affonda le sue radici in epoche antiche, nel Neolitico, e attraversa i secoli collegando nel passato le genti degli Irpini, Celti, Saraceni e Normanni. Il susseguirsi di vallate e alture, sulle quali si situano corsi d’acqua, danno forma al paesaggio caratteristico dell’Irpinia che ospita tra le più importanti espressioni della viticoltura campana. Le vigne di Fiano e di Greco prendono dimora su terreni sabbiosi e argillosi o su rocce calcaree (perfino dolomitiche) dai 300 ai 600 metri lungo la valle del fiume Sabato, affluente del più noto fiume Calore. Nella valle del fiume Calore, invece, salgono le vigne di Aglianico, nella a zona del vino Taurasi. Le colline campane che ospitano i vitigni di Cantine Novera sono quelle morbide di Taurasi e Lapio, alte dai 350 ai 500 metri. L’humus è poco abbondante e i terreni sanno resistere alla siccità estiva. Le brezze giocano con il versante e spirano da sud in direzione nord-est, sulla dorsale appenninica. Il sole, padrone di questa terra, riscalda la vite per molti mesi all’anno e lascia spazio a frequenti escursioni termiche notturne. Le piogge sono leggere e la piovosità è generalmente bassa. Il microclima continentale alleva i vitigni fino a metà ottobre e inizio novembre, tempo in cui il frutto è alla giusta maturità. Storicamente, l’area Irpina si rafforza come nucleo d’insediamento e progresso per la viticultura nel corso del XIX secolo, grazie alla scoperta di enormi giacimenti di zolfo nel comune di Tufo. La presenza e la disponibilità dello zolfo gioverà all’esplosione della coltivazione della vite in tutta l’Irpinia, dando origine anche alla tecnica della “zolfatura” che permetteva di proteggere i grappoli dagli agenti patogeni esterni.