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Agricoltura biodinamica, quando il contatto con la terra è spirituale

Pubblicato il 05-10-2018
da Vincenzo Abate
Categorie:
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agricoltura biodinamica

In quella che può essere definita una visione tradizionale, il produttore agricolo è colui che lavora la terra per raccoglierne frutti. Nel corso degli ultimi decenni, sono nate nuove tendenze (che potremmo definire new age) che puntano a un approccio diverso che punta tutto sul totale rispetto per la Natura. Quando si parla di agricoltura biodinamica, si pone l’accento su una concezione ancora più “estrema”, in cui il mondo naturale viene inteso come una realtà spirituale con la quale entrare in contatto.

Agricoltura biodinamica, che cos’è

Una concezione totalmente diversa rispetto a quella che siamo abituati a immaginare, in particolar modo per il grande impianto filosofico che vi sta dietro. Potremo forse considerare l’agricoltura biodinamica molto più di un tipo di produzione agricola; essa può infatti essere intesa come una vera e propria “filosofia della terra”, ovvero una concezione dell’attività che punta a scardinare tutte le basi e i punti fermi di una concezione tradizionale.

Com’è facilmente intuibile dal nome, quella che viene definita biodinamica si avvicina alla ben conosciuta agricoltura biologica, con cui condivide la voglia di rispettare l’ecosistema, rinnegando l’utilizzo di qualunque sostanza artificiale o chimica.

Si può tranquillamente sostenere che il biologico è figlio della teoria biodinamica, nata negli anni Venti del XX° secolo.

Dietro il concetto di biodinamico c’è però molto più che una semplica disquisizione sui metodi di lavoro. Questo tipo di agricoltura punta a considerare la terra come un qualcosa di più rispetto a semplice terriccio ed erba, trasportandoci così in territori speculativi molto intriganti.

Rudolf Steiner e le origini

Per capire che cosa s’intende per agricoltura biodinamica, occorre fare un salto indietro. Torniamo dunque alle origini di questa filosofia agricola, nata dalla mente di Rudolf Steiner. teosofo ed esoterista molto vicino al mondo dell’agricoltura.

Il pensatore tedesco aveva concepito una personale visione del mondo mutuando diversi aspetti del cristianesimo, intrecciandoli con alcuni temi cari alla filosofia buddista.

Negli ultimi ani di vita, Steiner mise tutto il suo sapere (e il complesso schema della sua concezione della realtà) al servizio del settore agricolo. Attraverso una serie di conferenze (dal nome Impulsi scientifico-spirituali per il progresso dell’agricoltura) prese vita questa nuova visione del settore agricolo che venne strappato dalle radici del terreno per essere elevato verso concetti mai avvicinati prima all’agricoltura, come l’anima del mondo e le forze cosmiche che regolano la realtà.

I discorsi di Steiner diedero il via all’agricoltura biodinamica che, nel giro di poco tempo, iniziò a interessare un numero sempre più alto di persone.

Una visione panteista, la fattoria come organismo vivente

Il Panteismo è una filosofia sviluppata sin dagli albori della civiltà, ovvero l’Antica Grecia, per poi avanzare nel corso dei secoli fino a raggiungere il suo apice con la figura di Giordano Bruno. Nella filosofia panteista la Natura diventa espressione stessa di Dio, distanziandosi così dalla concezione cristiana che vede il mondo naturale come una semplice parte della Creazione.

giordano bruno statua

Foto di proprietà de ilmessaggero

Nella filosofia dei panteisti, e di Bruno in particolar modo (che pagherà con la vita le sue teorie e il suo coraggio nel non volerle mai ritrattare), la Natura non è una semplice emanazione ma è Dio stesso. Viene dunque a cadere l’idea di realtà come un insieme di differenze; nella visione panteista, il cosmo stesso viene visto nella sua interezza come un essere vivente. Dio non è al di fuori dell’universo, ma è la materia stessa che forma e anima tutte le cose.

Questa concezione della Natura è alla base del pensiero di Steiner e dell’agricoltura biodinamica, in cui l’ecosistema naturale non viene più visto come realtà che acquista senso grazie all’opera degli esseri umani ma piuttosto come un’anima universale.

La Natura vista come un organismo vivente in cui ogni singolo attore (animale, uomo, piante, terra) gioca un ruolo di primaria importanza ed è parte attiva del Tutto.

Agricoltura biodinamica o tradizionale: opinioni e polemiche

Come abbiamo già analizzato sul nostro blog, nel corso degli ultimi anni si è sviluppato una sorta di “scontro” tra chi non si vuole allontare da una visione tradizionale dell’agricoltura e chi invece propone un modello di produzione che tenga in maggior considerazione il rispetto per il territorio, proponendo una visione etica del lavoro agricolo.

Approfondimento: le differenze tra agricoltura sostenibile e agricoltura tradizionale.

Se possono capitare delle polemiche intorno a una metodologia bio, è facile immaginare come un approccio così diverso (e se vogliamo eccentrico) all’agricoltura, come quello biodinamico, possa far nascere critiche e incomprensioni non solo dagli addetti ai lavori ma anche dalla comunità scientifica.

Le maggiori critiche che vengono mosse all’agricoltura biodinamica riguardano, in particolar modo, i metodi utilizzati. Secondo il parere di molti, l’approccio biodinamico si avvicina più a scenari stregoneschi che a quelli di una classica produzione agricola. La diatriba si sviluppa dunque sui principi cardine che, avvicinandosi al mondo dell’esoterismo, vengono visti come troppo distanti rispetto a chi ha fatto suoi i tradizionali metodi biologici.

Non si tratta di eliminare qualunque tipo di sostanza chimica e di pesticidi, così come avviene anche nell’agricoltura biologica; con l’agricoltura biodinamica si mettono in atto delle operazioni che sembrano eccessivamente distanti dal metodo scientifico, come per esempio la rotazione delle colture o il sotterrare vesciche di cervo con fiori all’interno, più tutti i vari procedimenti biodinamici utilizzati per dare al suolo tutta la potenza del cosmo.

Un mercato in espansione

A differenza dell’agricoltura biologica, dove gli agricoltori devono tener fede al regolamento europeo per la produzione biologica, chi si occupa di biodinamica deve ottenere la certificazione necessaria da Demeter,  un’associazione di produttori e distributori di prodotti biodinamici.

Ma come sta il mercato agricolo biodinamico italiano? Nonostante un aspetto che a molti appare bizzarro, il settore biodinamico è molto prospero in Italia. Vi sono infatti centinaia di aziende agricole biodinamiche certificate presenti nel nostro Paese, che si rifanno direttamente alle teorie esoteriche di Steiner, equamente distribuite tra Nord, Centro e Sud.

Se poi consideriamo tutte le aziende che, pur non avendo la certificazione prevista, lavorano con un approccio biodinamico allora arriviamo a numeri molto più alti. Migliaia di aziende e produttori in tutta la Penisola, un mercato in forte sviluppo grazie anche a una massiccia esportazione dei prodotti (soprattutto verso Stati Uniti e Giappone).

Più di 12.000 ettari complessivi adibiti a questa tipologia di produzione agricola che strizza l’occhio al mondo spirituale, con tanti prodotti di eccellenza (come per esempio il vino biodinamico) a portare in alto il vessillo del Made in Italy.

Per saperne di più: la grande crescita del mercato biodinamico italiano.

Per concludere

Chi si occupa di agricoltura biodinamica ha un obiettivo ben preciso, ovvero riuscire a fornire prodotti agricoli e alimentari di altissimo livello. Come raggiungere questo nobile obiettivo? L’approccio biodinamico intende farlo trattando l’intero ecosistema come un’anima universale che ingloba ogni essere vivente e tutti i prodotti della terra.

Un approccio a metà strada tra agricoltura tradizionale e magia, a cavallo tra puro raziocinio e il richiamo a tradizioni e metodi medievali.

(Visitato 334 volte, 1 visite oggi)
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Vincenzo Abate

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