Agriturismo La Sereta: la tradizione che profuma di Rose

Oggi andiamo a Fraconalto, in provincia di Alessandria, per conoscere l’Agriturismo La Sereta. Questa piccola realtà, presente dagli anni ’90, comprende un agriturismo e un’azienda agricola con laboratorio dove vengono prodotti sciroppi, succhi e confetture.
La specialità sono le rose, vero punto di forza de La Sereta e per le quali si distingue sul territorio.
Abbiamo intervistato la signora Barbara Coscia, moglie e aiutante del titolare Roberto Pisani.
Agriturismo La Sereta
Buongiorno Barbara e grazie per la disponibilità. Ci parli un po’ della vostra azienda.
Noi siamo un agriturismo con azienda agricola e laboratorio. Abbiamo ortaggi, alberi da frutta, pecore da carne e, soprattutto, rose, il nostro punto di forza.
Produciamo anche una piccola quantità di formaggi e liquori ma solo per gli ospiti dell’agriturismo.
Seguiamo i principi dell’agricoltura biologica da sempre.
Ci troviamo in provincia di Alessandria ma siamo molto attivi anche su Genova e nella Valle Scrivia.
Facciamo vendita diretta qui in azienda e prendiamo parte a diversi mercatini e fiere locali.
Per contattarci potete scriverci una mail a info@lasereta.it
o chiamarci al numero + 39 349 582 63 57
Oppure potete visitare il nostro sito e la nostra pagina Facebook.
Da hobby ad agriturismo
Come sono stati gli inizi, come è nata l’azienda?
L’azienda ha preso una forma ufficiale nel ’90. Prima mio marito coltivava come hobby. Inizialmente eravamo a Voltaggio, un paese qui vicino. Io studiavo Agraria e avevo un negozio di erboristeria.
Poi ci siamo trasferiti qui, prima in affitto e poi, nel ’97, abbiamo comprato un rudere con annessi tanti terreni e abbiamo ristrutturato.
Nel frattempo, dopo la nascita del nostro secondo figlio, io avevo abbandonato il negozio di erboristeria per dedicarmi a tempo pieno all’attività agricola.
Perché proprio le rose? Come vi è nata quest’idea?
Io e mio marito avevamo già idea di coltivare rose ma ce lo avevano sconsigliato e allora avevamo iniziato a coltivare piccoli frutti come mirtilli e lamponi.
Poi, insieme ad altri piccoli produttori, abbiamo fondato un’Associazione per coltivare rose da vendere alla pasticceria genovese Romanengo che li avrebbe trasformati in sciroppo. Slow Food si mostrò molto interessata a questo progetto e, infatti, abbiamo ottenuto il Presidio.
Tra una cosa e l’altra il progetto si concretizzò nel 2000 e nel 2004 partecipammo al primo Salone del Gusto a Torino con il Presidio Slow Food.
Poi, con gli anni, siamo usciti dall’Associazione e abbiamo continuato ognuno per la propria strada. Noi continuiamo a produrre il nostro sciroppo di rose insieme ad altri prodotti tipici realizzati con questo fiore come la composta e l’acqua di rose che si può utilizzare sia in cucina sia nell’ambito della cosmesi.
Infatti con la nostra acqua, l’azienda Natura Equa produce un tonico, un latte detergente e un’acqua micellare.
Per il futuro che progetti avete?
Vogliamo ampliare l’agriturismo. E, soprattutto, vogliamo diventare un punto di riferimento per tutti i turisti estimatori delle rose o che vogliono assaggiare prodotti tipici del territorio un po’ diversi, originali, realizzati con questo fiore.
Infatti io propongo diversi piatti a base di rose. Durante la stagione organizziamo cene a base di rosa, con menù a base di rosa dall’antipasto al dolce.
I prodotti dell’agriturismo La Sereta
Quali sono i vostri prodotti di punta?
Come dicevo noi abbiamo ortaggi, frutta e pecore da carne oltre alle rose.
Produciamo anche il Sambuchino, uno sciroppo a base di Sambuco.
Il nostro fiore all’occhiello, però, è, indubbiamente, lo sciroppo di rose, un prodotto tipico di Genova e del Basso Piemonte.
Quali sono le peculiarità dello sciroppo di rose?
In passato veniva utilizzato per alleviare la tosse ma anche per regolarizzare l’intestino e come corroborante per i bambini gracili. Veniva ampiamente somministrato a chi giocava a calcio.
Oggi trova ampio impiego in cucina sia all’interno di pietanze dolci sia in piatti salati della tradizione.
La particolarità è che le rose da sciroppo permettono di estrarre il principio attivo attraverso l’acqua e non attraverso l’alcool come le rose comuni. Questo consente di avere un prodotto totalmente analcolico e adatto a tutti, anche ai bambini.
Con quali rose viene prodotto il vostro sciroppo?
Noi coltiviamo le rose dell’Alta Valle Scrivia. Abbiamo recuperato queste rose grazie all’aiuto della Provincia di Genova che fece un’attento lavoro di ricerca. Siamo andati a cercarle in antiche siepi abbandonate.
Sono di 2 tipi:
– rosa rugosa, che ha fiori profumatissimi e fiorisce una sola volta, un mese all’anno;
– rosa muscosa, più antica e che deve il suo nome al fatto che le foglioline che si trovano sotto i petali sono simili al muschio.
Le rose i il territorio
In che modo il vostro sciroppo di rose si lega al territorio?
Lo sciroppo di rose è un prodotto tipico di Genova, della Valle Scrivia e del Basso Piemonte. Infatti, la leggenda vuole, che la squadra genovese Sampdoria abbia vinto uno scudetto proprio perché quell’anno l’allenatore somministrasse ai calciatori lo sciroppo di rose.
Poi, come dicevo, coltiviamo rose presenti anticamente sul territorio, abbiamo recuperato un pezzo importante del passato di questo luogo per restituirlo alla comunità e farlo conoscere ai turisti.
Inoltre io cucino molti piatti della tradizione genovese e piemontese con le rose, proponendo una rivisitazione originale che coniuga tradizione e innovazione.
Le rose in cucina
Qualche chicca per gustare al meglio lo sciroppo di rose?
In estate è ottimo un aperitivo a base di sciroppo di rose e vino bianco frizzante. In inverno, invece, proponiamo spesso agli ospiti una tisana con sciroppo di rose, acqua bollente e buccia di arancia.
Si sposa benissimo con gelati, yogurt e macedonie.
Con le rose io personalmente realizzo il pesto per condire la pasta. Al posto del basilico metto i petali di rose con l’accorgimento di utilizzare un olio più delicato rispetto al classico olio extra vergine di oliva.
Faccio anche una salsa alle rose per accompagnare arrosti e bolliti; le scaloppine con le rose; le cipolline in agrodolce con le rose.
A Natale il classico pandolce genovese diventa ancora più buono mettendo l’acqua di rose invece della tradizionale acqua di fiori d’arancio.