Azienda Agricola Lavanda di Valtellina: tradizione e innovazione in un’erba affascinante

Oggi andiamo in Valtellina, a Tresivio per scoprire l’Azienda Agricola Lavanda di Valtellina dove la titolare, Agnese Romanello, coltiva erbe officinali e, in particolare, Lavanda officinale che poi utilizza per creare squisiti prodotti per uso alimentare.
Azienda Agricola Profumi di Valtellina e l’ amore per il territorio
Buongiorno Agnese e grazie per la disponibilità. Parlaci della tua azienda. Quando è nata e qual è la sua storia?
E’ nata per il mio forte amore e radicamento al mio territorio, la Valtellina.
Io avevo studiato Conservazione dei Beni Culturali ad indirizzo cinematografico e fotografico. Questo mio percorso mi avrebbe portato a dovermi trasferire all’estero. Ma io volevo restare qui e allora, circa 15 anni fa, ho dato vita a questa azienda trasformando in un lavoro la mia passione per le erbe officinali.
Ho recuperato terreni che da anni erano stati abbandonati ed erano diventati boschivi.
Quali sono i tuoi metodi di coltivazione?
La mia è un’Azienda Agricola Biologica. Pratico l’agricoltura biologica e strizzo l’occhio all’agricoltura biodinamica.
Per concimare, ad esempio, utilizzo il sangue di bue diluito con l’acqua.
Per rivitalizzare le piante impiego solo estratti vegetali che favoriscono la fioritura durante la stagione fredda.
Per limitare la crescita delle erbacce utilizzo il telo. Non viene usato nulla di chimico.
Dove si possono acquistare i tuoi prodotti?
Potete venire a trovarmi qui in azienda, dove faccio fare anche visite guidate su prenotazione.
Oppure prendo parte a tanti mercatini organizzati da Coldiretti.
Faccio anche spedizioni. Basta inviarmi una mail a: info@lavandadivaltellina.it
E, a breve, sarà possibile acquistare anche online attraverso il sito, al momento non ancora disponibile.
Per il futuro che progetti hai?
Ho intenzione di aprire a breve, l’anno prossimo, un agriturismo familiare dove proporrò piatti interamente dedicati alla lavanda, dall’antipasto al dolce.
E poi voglio aprire anche uno spaccio qui in azienda. Uno spazio interamente dedicato alla vendita.
Per ogni ulteriore informazione sull’Azienda Agricola Profumi di Valtellina, visitare la Pagina Facebook.
Gli inizi
Venendo da tutt’altro settore coma hai fatto ad apprendere i metodi di coltivazione giusti?
Dapprima, per avere un supporto, mi sono rivolta alla FIPPO (Federazione Italiana Produttori Piante Officinali) e al Centro Giardino delle Erbe, in provincia di Ravenna. Poi ho letto molti testi su questo meraviglioso mondo. E, infine, l’insegnamento più grande, come sempre, me lo ha dato la pratica, l’esperienza diretta sul campo.
Infatti nel caso delle erbe è fondamentale non solo sapere come coltivarle ma anche quando è il momento giusto per raccoglierle.
Perché hai scelto proprio la lavanda?
Perché è un “jolly”. La lavanda officinale, a differenza della lavanda di Provenza (detta anche “Lavandino”) si può utilizzare sia per creare profumi per cassetti e ambienti, sia per creme e saponi, sia a scopo terapeutico e alimentare.
Poi perché, benché già gli antichi Romani la conoscessero e la utilizzassero alle terme, negli ultimi anni quest’erba era stata oscurata dalla lavanda di Provenza e, così, ho voluto restituirle la sua originaria importanza e visibilità.
Infine perché è molto affascinante, con il suo profumo e i suoi fiori viola intenso. Io sono l’unica in Valtellina a coltivare lavanda officinale. Questo attrae le persone, le incuriosisce, soprattutto molti turisti vengono dalla città per vedere la mia azienda, i campi di lavanda e il laboratorio dove viene trasformata. In questo modo ho voluto contribuire ad attirare le persone nel mio territorio che, spesso, viene snobbato in favore di località più conosciute come Livigno o Bormio.
I prodotti dell’Azienda Agricola Profumi di Valtellina
Con la lavanda quali prodotti realizzi?
Ho un laboratorio interno dove la trasformo. Produco fiori secchi che si possono utilizzare per preparare infusi o per aromatizzare piatti di vario tipo, sia dolci sia salati.
Poi produco l’olio essenziale di lavanda che si può utilizzare sia, attraverso un diffusore, per fare aromaterapia, sia direttamente sulla pelle per lenire irritazioni. Oppure qualche goccia massaggiata sulle tempie per alleviare il mal di testa.
Produco anche biscotti con la lavanda e confetture con frutta e lavanda.
Infine il miele. Ho anche le arnie e la particolarità è che non si tratta di miele aromatizzato alla lavanda ma di vero e proprio miele di lavanda. Le api lavorano direttamente sul fiore.
Quali erbe coltivi oltre alla Lavanda Officinale?
Ho piccole colture di Calendula, Echinacea, Timo e Rosmarino che utilizzo per creare creme e saponi.
Ma la regina incontrastata dell’azienda è la Lavanda Officinale.
Tresivio, dallo spopolamento al turismo consapevole
Tresivio è un piccolo paese in provincia di Sondrio che conta meno di 2000 abitanti. Si trova in media montagna, a circa 600 metri di altitudine.
Nel corso degli anni ha subito un crescente spopolamento.
La sua economia si basa, essenzialmente, sull’agricoltura e su un piccolo turismo consapevole, fatto di persone che vogliono scoprire il volto meno conosciuto della Valtellina.
Una gita a Tresivio significa staccare dal caos cittadino e immergersi nel cuore della montagna e della natura.
Di particolare interesse la Santa Casa Lauretana, una delle Chiese più grandi di tutta la Valtellina. Fu eretta nel 1646 ed è in stile Barocco.
Vi è una storia che ruota intorno al paesino di Tresivio. Si narra che William Shakespeare, durante la fuga, abbia soggiornato qui. Su tale argomento è stato scritto anche un libro: “William Shakespeare, inglese, siciliano o valtellinese perseguitato? Tra realtà e fantasia.” L’autore è Giorgio Giannoncelli Corvi, un valtellinese “doc” appassionato di Storia.
In che modo pensi che la lavanda si leghi al territorio?
La lavanda officinale è sicuramente una coltura innovativa per la Valtellina.
Ma territorio non è solo tradizione, è anche innovazione che contribuisce a farlo crescere e conoscere. Ed è quello che io ho cercato e cerco sempre di fare.
Ho recuperato terreni che erano stati abbandonati per restituirli alla dimensione del “fare”, del “produrre”. Inoltre grazie proprio a questa dimensione d’innovazione, attraggo un buon numero di turisti. Un turismo consapevole, interessato a quel volto della montagna meno conosciuto.
Come valorizzare la lavanda
Svelaci qualche chicca per valorizzare al meglio quest’ affascinante erba?
Si sposa benissimo con il riso: un bel risotto aromatizzato con la lavanda e arricchito da una corposa ricotta affumicata, formaggio tipico di questo territorio.
Oppure è perfetta per aromatizzare l’acqua in cui far cuocere la polenta, altro piatto che contraddistingue la Valtellina.