Incontro con le sorelle Linardi, nella luminosa corte dello Zafferano del Re

Qualche settimana fa siamo andati a trovare l’azienda Nduja e Salumi, una realtà calabrese focosa e perfettamente in linea con le tradizioni del territorio. Oggi torniamo in Calabria per conoscere un’azienda che, allo stesso modo, vuole proporre qualcosa di davvero speciale attingendo a un glorioso passato.
Uno degli aspetti più interessanti dell’azienda agricola che presentiamo questa settimana è la guida familiare e totalmente al femminile. Sono infatti due giovani sorelle a gestire l’azienda Zafferano del Re, una piccola realtà che ha conquistato nel giro di pochissimo tempo l’attenzione degli addetti ai lavori, del pubblico e dei media.
L’azienda nasce un paio d’anni fa a Castiglione Cosentino, un piccolo paese alle porte della città di Cosenza. Abbiamo detto in precedenza che le sorelle Linardi hanno il grande merito di innovare il panorama agricolo calabrese, ma bisogna mettere in risalto come l’innovazione provenga dal recupero di un’antica tradizione del territorio, ovvero la coltivazione dello zafferano.
Attingere dal passato per proporre qualcosa di nuovo, richiamare la figura del Re Alarico (secondo la leggenda sepolto proprio a Cosenza) e produrre con grande dedizione uno zafferano di altissima qualità.
Bando ora alle ciance, cominciamo questa piacevolissima chiacchierata con Benedetta e Maria Concetta.
- Buongiorno Benedetta e Maria Concetta, grazie per aver accettato l’invito di Altragamma. Come e quando nasce l’azienda Zafferano del Re?
L’azienda agricola Linardi nasce lo scorso anno, dopo due anni di test ed esperimenti.
La volontà di realizzare un’attività agricola parte dalla voglia di riprendere dei terreni di famiglia localizzati nel comune di Castiglione Cosentino e renderli produttivi, realizzando un’attività che potesse dare risalto a tutto il territorio nel suo complesso.
Così ci siamo messe a studiare per trovare la coltura più adatta ai nostri terreni.
- Si dice sempre che nel Sud Italia è difficile avviare una propria attività, che ci sono troppe difficoltà, che non bastano i soldi ecc. Voi, invece, avete dimostrato di avere quel “folle coraggio” indispensabile per il lancio di un proprio progetto. Cosa potete dirci a riguardo?
La nostra è un’esperienza sicuramente positiva, nonostante le mille difficoltà con le quali ci scontriamo ogni giorno. Fare impresa nel Sud Italia non è semplice, soprattutto per le aziende agricole che si trovano fisicamente lontane dai mercati dove i prodotti sono maggiormente apprezzati. Più che essere spinte da coraggio siamo spinte da una forte caparbietà e dall’amore per il nostro territorio.
Sin dall’inizio ci siamo poste l’obiettivo di realizzare un qualcosa di fortemente radicato con la terra che rivitalizzasse il posto da cui proveniamo.
Sicuramente le esperienze lavorative pregresse che contraddistinguono il nostro percorso professionale ci hanno dato quella spinta e quella voglia di realizzare qualcosa di nostro e di avere l’indipendenza di decidere del nostro futuro.
Avviare l’attività agricola è stata una grande scommessa che ogni giorno ci pone davanti difficoltà e soddisfazioni allo stesso tempo.
- Come spiegate la scelta di puntare proprio sullo zafferano? Si tratta di una vostra passione, o piuttosto di una scelta casuale?
Lo scelta dello zafferano è nata da un accurato studio sulle caratteristiche del nostro terreno e del nostro territorio. Studiando abbiamo scoperto dei riferimenti storici che individuavano nella provincia di Cosenza una delle più importanti produzioni di zafferano della storia.
Stiamo parlando di testi risalenti al 1600 e 1700 che narrano della provincia di Cosenza come una delle maggiori esportatrici di questa spezia. Siamo rimaste incantate da questa storia tanto da iniziare ad appassionarci alla coltivazione dello zafferano.
Dopo una serie di esperimenti attraverso i quali abbiamo testato la compatibilità dei terreni con questa coltivazione, abbiamo deciso di avviarne una produzione in larga scala.
- Due sorelle-imprenditrici che, come scritto sul sito dell’azienda, credono nelle biodiversità e nel proprio territorio. Come siete giunte all’idea di puntare sull’agricoltura?
Crediamo fortemente che l’agricoltura sia il settore cardine dell’economica calabrese o forse è meglio dire che dovrebbe esserlo. La conformazione del nostro territorio, la composizione dei nostri terreni, la presenza di un clima favorevole, rendono di fatto tutta la Calabria un luogo indicato per una serie di produzioni di qualità.
Purtroppo negli anni abbiamo completamente abbandonato la terra, dimenticando tutte le antiche maestranze. Questo ha generato una perdita di memoria che porta noi giovani a non vedere altre alternative se non quella di fare le valigie e andare via da dove siamo nati e cresciuti.
Noi abbiamo scommesso sul processo opposto e volevamo riportare alla luce qualcosa di antico fondendolo con le più recenti tecniche di produzione e di commercializzazione.
- Parlateci ora del vostro zafferanno in stimmi, che si presenta già con un elegante vasetto in vetro che denota il tocco femminile dell’azienda. Quali sono le caratteristiche principali del vostro prodotto?
Lo zafferano prodotto dalla nostra azienda è di elevata qualità. La nostra produzione è costantemente sottoposta ad analisi qualitative che realizziamo in convenzione con il dipartimento di Chimica dell’Università della Calabria.
I segmenti qualitativi dello zafferano si dividono comunemente in tre categorie in base al potere colorante e amaricante della spezia: La Categoria I è la massima qualità, la Categoria II è una qualità media e la Categoria III è una qualità commerciale.
Le analisi che hanno certificato la categoria del nostro prodotto hanno stabilito l’appartenenza alla categoria I, ovvero la qualità migliore presente sul mercato, sia italiano che estero.
- Cosa potete dirci in merito al metodo di produzione?
Il nostro è un metodo di produzione totalmente naturale. Lo zafferano come tipo di coltivazione si presta molto ad una produzione biologica sia per il particolare ciclo di vita molto breve della pianta, sia per la forza del fiore che resiste anche a climi ostili.
La scelta di connotare la produzione per la sua naturalezza nasce proprio dallo scopo di realizzare un prodotto del quale essere certi al 100% che non contiene nulla di chimico.
- Il vostro lavoro sta conquistando l’attenzione degli addetti ai lavori, anche grazie al vostro trovare partner prestigiosi che sottolineano la purezza del vostro zafferano. Una precisa strategia di marketing su cui avete sviluppato il lavoro, o state apprendendo pian piano lungo il percorso come muovervi per pubblicizzare l’azienda?
L’idea di legare il nostro prodotto a grandi nomi della cucina calabrese e nazionale è stata contestuale alla nascita dell’azienda. Prima di iniziare la produzione ci siamo chieste quale fosse il metodo giusto per promuoverlo.
Si consideri che la commercializzazione di questa spezia non è semplice e immediata, soprattutto nei nostri contesti. Per questo motivo abbiamo chiesto ad alcuni degli chef che utilizzano il nostro prodotto di sposare il nostro progetto e trovare un modo per comunicarlo.
Sul nostro sito internet infatti abbiamo voluto dedicare molto spazio agli chef e alle loro creazioni a base del nostro zafferano.
- Se doveste sottolineare tre motivi per cui bisognerebbe consumare sempre più spesso lo zafferano, quali indichereste?
Lo zafferano è una spezia dagli innumerevoli benefici. Oltre ad aromatizzare le pietanze con un gusto unico e quindi essere molto conosciuto in ambito culinario, lo zafferano è anche utilizzato in ambito scientifico per arginare in maniera naturale alcune patologie legate allo stress. In particolare, il safranale, è un composto organico, in grado di influenzare positivamente l’attività cerebrale. Per questa ragione si usa in fitoterapia nel trattamento dei disturbi dell’umore.
Essendo poi lo zafferano uno dei più potenti antiossidanti, contrasta i radicali liberi, responsabili dell’accelerazione dell’invecchiamento cellulare. Inoltre, questa spezia favorisce le funzioni digestive stimolando l’apparato digerente.
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui bisognerebbe utilizzare questa spezia con una certa frequenza.
- Gestire un’azienda agricola in Calabria, quali sono le maggiori difficoltà che avete dovuto affrontare?
Il problema principale che abbiamo incontrato è stato quello dell’accesso al credito cioè trovare le risorse economiche per poter realizzare il nostro progetto. Superato questo primo grande ostacolo, ci siamo imbattute in una burocrazia molto lenta che ci ha costrette a rallentare per forza di cose il naturale processo di crescita della nostra idea.
Oltre a questi aspetti maggiormente tecnici, l’ostacolo che incontriamo costantemente è fare rete con altre realtà. Il nostro approccio è fortemente improntato alla condivisione, alla realizzazione di progetti comuni ed alla nascita di progetti che interessano più aziende. Invece spesso ci imbattiamo in mentalità individualiste che non fanno emergere il grande potenziale del nostro territorio.
Tuttavia le realtà portate avanti da giovani che iniziano a realizzare dei percorsi di condivisione iniziano ad essere tante e questo è uno di quegli elementi che ci da la forza di migliorarci ogni giorno.
Il team di Altragamma ringrazia le sorelle Linardi per aver accettato di raccontare cosa si cela dietro l’azienda Zafferano del Re.
Tutte le immagini presenti sono state fornite dalle sorelle Linardi.