Cantina Primogenita: vino buono ed ecosostenibile

Oggi siamo andati nel piacentino, a Belguardo, terra di vino e risate, per conoscere Cantina Primogenita, un’azienda agricola portata avanti da due giovani fratelli che hanno scelto di proseguire la passione dei nonni.
Abbiamo intervistato il titolare, Stefano Michelotti, che ha studiato agraria e s’impegna, insieme al fratello, a produrre un vino non solo buono ma anche ecosostenibile.
L’azienda fa parte dell’Associazione Contadini Resistenti, piccoli produttori che si sono uniti per resistere sul territorio e non soccombere alla concorrenza delle grandi multinazionali.
Cantina Primogenita, una passione di famiglia
Buongiorno Stefano e grazie per la disponibilità. Parlaci un po’ della tua azienda.
L’azienda nasce nel 2009 per iniziativa mia e di mio fratello. Abbiamo deciso di portare avanti quella che era l’attività dei nostri nonni i quali ci hanno trasmesso questa grandissima passione.
Questo è un territorio agricolo e noi abbiamo voluto valorizzare la nostra terra e ciò che può offrirci.
Il nostro obiettivo è produrre un vino buono, sano e proporlo al giusto prezzo.
Quali sono i vostri metodi di coltivazione?
Pratichiamo agricoltura biologica e stiamo seguendo dei percorsi sull’ecosostenibilità insieme all’Università Cattolica.
Come concimante usiamo lo zolfo che ha, inoltre, il vantaggio di abbassare il pH del terreno visto che noi abbiamo un pH un po’ troppo alto. Poi utilizziamo moltissimi concimi fogliari.
Ogni 2 anni svolgiamo le analisi del terreno per capire dove è realmente necessario agire e non operare a caso.
Impieghiamo pochissimo rame. In base ai dettami dell’agricoltura biologica il limite sarebbe 4 kg per ettaro, noi ne utilizziamo circa 1 kg per ettaro, quindi siamo ben al di sotto.
Dove è possibile acquistare i vostri prodotti?
Facciamo vendita diretta in azienda. Poi partecipiamo a mercatini e fiere organizzati dall’Associazione Contadini Resistenti.
Per restare aggiornati potete seguirci sul sito e sulla pagina Facebook.
In principio fu la tradizione
Come sono stati gli inizi?
Inizialmente io e mio fratello coltivavamo le uve che poi vendevamo alle cantine ma non producevamo vino.
Poi, dopo 3/4 anni abbiamo deciso di metterci noi a produrre vino, di avere delle nostre etichette. Sia per una questione economica sia, soprattutto, per una questione di soddisfazione personale.
Abbiamo iniziato con il Gutturnio Superiore e con il Gutturnio Frizzante. Poi, nel corso degli anni, abbiamo deciso di puntare più sui fermi che sono più consoni al nostro metodo di lavorazione.
Per il futuro quali sono i vostri progetti?
Prima di tutto ci piacerebbe riuscire ad acquistare i terreni visto che ora siamo in affitto.
E poi vorremmo aprire una cantina più grande con uno spazio dedicato alle degustazioni.
I vini di Cantina Primogenita
Al momento quanti e quali vini producete?
Ad oggi contiamo 6 etichette.
- Garbo. Uno spumante a base di uve Ortrugo e Chardonnay
- Marilù. Un bianco frizzante composto da uve Ortrugo e Riesling Renano. Questo è un vino che abbiamo voluto dedicare a tutte le donne della nostra famiglia.
- Draco. Un bianco fermo, un Riesling Renano in purezza. Questo vino è, invece, dedicato a Paola Foppiani, una scultrice piacentina. Lo abbiamo “vagliato” propria durante una sua mostra personale e l’etichetta è ripresa da una sua opera.
- Ernest et Hugo. Questo è il vino dedicato ai nostri nonni che si chiamavano Ernesto e Ugo. E’ un Gutturnio Superiore composto da uve Barbera e Bonarda. E’ un rosso fermo, molto robusto. Non viene invecchiato in botti di legno ma fa 3/4 mesi di affinamento in bottiglia.
- Lacrima d’Oro. Un passito ottenuto dal vitigno Muller Turgau. E’ un passito piuttosto diverso dal classico passito di Pantelleria, decisamente meno dolce. E’ più simile al Vin Santo toscano. E’ un vino dolce molto equilibrato. Abbiamo voluto dargli un nome che suscitasse un piacevole contrasto: il nome evoca un’immagine triste, le lacrime; mentre il gusto dolce evoca euforia, gioia.
- Foro. Un bianco fermo ottenuto da uva Malvasia aromatica di Candia.
Che cosa caratterizza i vostri vini? Perché un consumatore dovrebbe sceglierli?
Noi, a differenza di altri, abbiamo volutamente scelto di avere un’unica DOC: Ernest et Hugo. Per il resto preferiamo avere vini che potremmo definire più “generici” perché pensiamo che l’importante sia offrire un prodotto buono, sano e genuino con un prezzo accessibile.
I nostri vini sono ecosostenibili in quanto puntiamo tanto sulla tutela dell’ambiente.
E, inoltre, le nostre etichette hanno una storia: noi scegliamo il nome sempre a posteriore, dopo aver tastato le caratteristiche del vino. In alcuni casi il nome ci viene suggerito da amici o clienti dopo aver degustato il prodotto.
E poi scegliendo i nostri vini si sceglie di aiutare i piccoli produttori che cercano di portare avanti la storia e l’economia di un territorio.
Cantina Primogenita e il forte legame al territorio
Che cosa lega i vostri vini al vostro territorio?
Direi tutto! Molti dei nostri vini provengono uva Ortrugo che è un vitigno autoctono, specifico di questo territorio. Un uva molto delicata e non facile da vinificare.
Il nome stesso Cantina Primogenita è legato al territorio. “Primogenita” fu l’appellativo che il Regno d’Italia diede a Piacenza come riconoscimento per avere aderito spontaneamente al Regno senza bisogno di essere conquistata con la forza.
Ci hai parlato dell’Associazione Contadini Resistenti. Che cosa rappresenta questa realtà per il territorio?
Siamo un gruppo di piccoli produttori del piacentino, uniti dal dover far fronte a problematiche comuni. Infatti, parlando, ci siamo resi conto che a prescindere da cosa ciascuno di noi produce, i problemi sono gli stessi per tutti: farsi conoscere e riuscire a vendere al giusto prezzo.
Per questo ci siamo uniti per resistere, appunto, sul territorio e non soccombere alla concorrenza dei “grandi”.
Abbinamenti tra vino e cibo
Consigliaci qualche abbinamento per esaltare i vostri vini.
Garbo è uno spumante delicato, ottimo per accompagnare dessert al cucchiaio.
Marilù, il vino delle “donne”, è un vino che incontra un po’ il palato di tutti, molto amabile. E’ particolarmente indicato per l’aperitivo o per accompagnare piatti di pesce e di verdure.
Draco, invece, abbiamo sperimentato che si accompagna alla grande con i risotti e le carni bianche perché non le copre ma, anzi, le esalta.
Ernest et Hugo è un vino molto corposo, ideale per accompagnare carni rosse e selvaggina.
Infine Lacrima d’Oro, il nostro passito, è l’accompagnamento perfetto con un dolce tipico piacentino: la torta sbrisolona. Infatti questa torta contiene le mandorle che smorzano la dolcezza del vino e si crea un piacevole contrasto.