Colle del Nibbio: agricoltura tipica di montagna

Oggi vi portiamo a Civitaluparella, un paese che conta circa 200 abitanti in provincia di Chieti, in Abruzzo. Qui scopriremo Colle del Nibbio, una società agricola nata da appena 1 anno per volontà di Simona Nicosia e Paolo Ricci, coppia sul lavoro e nella vita.
I due giovani hanno deciso di stabilirsi qui per ridare vita ad un territorio colpito dallo spopolamento attraverso l’allevamento e la coltura di antiche varietà di ortaggi e legumi.
Abbiamo intervistato Simona, gentilissima e piena di amore per la loro attività.
Società agricola Colle del Nibbio
Buongiorno Simona e grazie per la disponibilità. Parlaci un po’ della vostra attività. Come e quando nasce?
La società agricola ufficialmente è nata nel 2018. Già da qualche anno però io e mio marito Paolo avevamo iniziato a sperimentare alcune colture tipiche come l’aglio rosso di Sulmona, le patate del Medio Sangro e i fagioli “della 40”. Sono tutte colture antiche che noi abbiamo recuperato grazie all’aiuto del Parco della Maiella che organizza eventi nei quali è possibile scambiare varietà di semi autoctoni del passato.
Oggi, oltre a questi ortaggi, produciamo anche miele millefiori e alleviamo capre dalle quali, a partire dal prossimo anno, latte per fare anche formaggi.
Che tipo di agricoltura praticate?
Agricoltura naturale e sostenibile. Per ora non utilizziamo nulla per concimare. Nel caso, in futuro, avessimo necessità, utilizzeremo il letame delle nostre capre. Di certo non usiamo e non useremo mai nulla di chimico.
Dove è possibile acquistare i vostri prodotti?
Facciamo vendita diretta qui in azienda e poi inizieremo a partecipare al mercato dell’Associazione Mercato Scoperto.
Passato, presente e futuro di Colle del Nibbio
Come sono stati gli inizi e come mai avete scelto di aprire un’attività proprio in questo piccolo paese?
Diciamo che siamo ancora agli inizi. L’idea ci è sorta per due ragioni. Volevamo un’attività che ci permettesse di stare insieme e volevamo ridare vita al territorio. Qui ci troviamo tra i 900 e i 1000 metri, il Paese è stato colpito da un forte spopolamento perché quasi tutti i giovani sono scesi a valle per lavorare nelle fabbriche. Ormai siamo circa 200 abitanti e la maggior parte sono anziani.
Così abbiamo recuperato due strutture ormai abbandonate che erano appartenute all’ultimo pastore del Paese e ci abbiamo costruito la stalla per le capre.
Con il nostro lavoro possiamo apportare un valore aggiunto. Inoltre io sono laureata in Scienze del Turismo mentre Paolo è guida di montagna: possiamo attrarre turisti, riportare gente e vita.
Per il futuro che progetti avete?
Sempre con lo scopo di attrarre turismo, vogliamo aprire un piccolo agriturismo. Abbiamo aderito ad un bando, ora vedremo. Nel caso in cui riuscissimo, sarà una struttura costruita in terra e paglia, tutta secondo le norme della bioedilizia.
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I prodotti di Colle del Nibbio
Quali sono i vostri prodotti tipici?
- Aglio rosso di Sulmona. Un aglio particolare dal sapore molto intenso e con le teste medio piccole.
- Le patate di Medio Sangro. Sono patate rosse a pasta gialla, molto sode e con pochissima acqua che si conservano a lungo.
- I fagioli della quaranta, un’antica varietà di borlotti. Poi, dal prossimo anno, avremo anche i fagioli “suocera e nuora” bianchi e neri, tipici della zona.
- E, infine, miele millefiori.
Dal prossimo anno avremo anche formaggi caprini freschi e stagionati. -
Perché un consumatore dovrebbe scegliere i vostri prodotti?
Prima di tutto perché vengono coltivati in modo naturale. Poi perché sono sapori tipici del territorio e non commerciali. Non si trovano nei negozi.
Il legame con il territorio
In che misura vi sentite legati al vostro territorio?
Al 100%. Paolo viveva qua ma lavorava fuori con il padre. Io, invece, vengo da Ortona, sul mare. Ci siamo trasferiti qui proprio per restituire valore a questo Paese.
Il territorio è tutto per noi. Abbiamo recuperato due strutture abbandonate che erano appartenute all’ultimo pastore presente e lì abbiamo fatto la nostra casa e la stalla per le caprette.
Inoltre abbiamo scelto di riportare in vita colture autoctone dimenticate che, altrimenti, sarebbero andate perse per sempre.
I consigli del produttore
E ora la parte più golosa. Svelaci qualche piatto tipico per valorizzare i vostri prodotti.
Sicuramente “fogli e patane“, uno stufato di verdure con le nostre patate rosse. Questo è un piatto tipico proprio di Civitaluparella. Poi qui si usa fare anche il pane con le patate e le frittelle dolci con le l’impasto di farina, acqua e patate.
Con i nostri fagioli, invece, si fa una zuppa con la “sagne”, un formato di pasta tipico simile ai maltagliati.
Dell’aglio rosso vengono consumate molto le tolle, cioè le infiorescenze sia all’interno delle frittate sia sott’olio.
Infine il nostro miele Millefiori è l’ideale per accompagnare taglieri di formaggi caprini. Viene utilizzato anche per preparare la “cicerchiata“, un dolce tipico che si prepara a Carnevale.