Come riconoscere un miele italiano di qualità

Scegliere un buon miele italiano di qualità è un’operazione per niente semplice e scontata. Le variabili sono tantissime e capirci qualcosa risulta ostico. Vogliamo scoprire insieme le caratteristiche principali di un miele di qualità. L’Italia è un paese ricco di prodotti tipici di eccellenza e il miele occupa un posto di primissimo piano nel panorama tradizionale. Infatti, le particolari caratteristiche geografiche dell’Italia la rendono un luogo ricco di fioriture, spontanee e coltivate, idonee alla produzione di questo prezioso alimento.

Il miele è una sostanza zuccherina frutto del lavoro delle api operaie. I laboriosi insetti bottinano (raccolgono) il nettare dei fiori, lo trasformano e lo disidratano fino a immagazzinarlo nel favo. Il lavoro delle api si perpetua dall’antichità per la sopravvivenza. Infatti, il miele è utilizzato come nutrimento durante la stagione invernale. La definizione legale di miele è inserita nell’Art1 del D.Lgs 179/2004.
Sapore e colore del miele
Il miele è definito sostanza zuccherina, tuttavia non vuol dire per forza dolce. Certo, il sapore più apprezzato facilmente è quello dolciastro, ma il miele può essere anche amaro o salato. Anche il colore varia in base alle specie vegetali visitate dalle api. Per esempio, un miele di agrumi presenta una colorazione quasi bianca, il miele di castagno è marrone. Un miele di ottima qualità può avere note piuttosto amare, essere scuro e avere una consistenza tendente al solido. Quindi è importante specificare che elementi come il colore e il gusto non sono degli indicatori qualitativi da prendere in esame, se non insieme ad altre variabili.

Ma conosciamo qual è l’aspetto di un buon miele di qualità? Il colore come abbiamo detto varia in base alla tipologia e quindi è un parametro utile a comprendere la derivazione botanica. Inoltre, è importante che la colorazione risulti omogenea, senza strati o separazioni. Un miele che ha subito un processo di degradazione, acquista un carico odore acido e un sapore alquanto sgradevole. È importante chiarire che in alcuni mieli è comune la formazione di striature, dette marezzature, di colore bianco del tutto normale nei mieli cristallizzati.

Cristallizzazione del miele
Oltre a non essere soltanto giallo, il miele non è unicamente liquido. La cristallizzazione del miele è un processo naturale e segno di genuinità. Avviene una normalissima precipitazione e cristallizzazione degli zuccheri in eccesso. Questo fenomeno è legato alla composizione chimica del miele e ogni tipologia ha i suoi tempi e modalità. Tanti sono i fattori esterni che influenzano il processo, ma in particolare la temperatura gioca un ruolo centrale. La cristallizzazione avviene tra i 5 e i 25°C, ma il miele può essere fatto tornare liquido se messo a bagnomaria, a una temperatura di circa 40°C. Potremo avere un miele più omogeneo, con cristalli più grossi o più fini, cremoso oppure con una consistenza più compatta o più granulosa. Per il miele destinato alla grande distribuzione è previsto un processo di pastorizzazione. Riscaldando il miele attorno ai 73-78°C (per eliminare batteri e lieviti contenuti nel prodotto) si ottiene la completa distruzione dei cristalli, con il rischio di alterare il miele stesso. Sulle etichette potrete ritrovare la dicitura “non riscaldato” con l’obiettivo di valorizzare un miele cristallizzato.
Il miele è un alimento sano
Le proprietà benefiche del miele sono molteplici e ogni tipologia ha caratteristiche uniche. In ogni caso tutti i mieli si accomunano per virtù utili al nostro corpo. Innanzitutto, è considerato un dolcificante sano, fonte di carboidrati e adatto per gli sportivi. Infatti, il veloce assorbimento del miele fa si che gli zuccheri diventino subito fonte di energia. Il costante utilizzo di miele in persone affette da diabete di tipo I e II è associato a indici glicemici più bassi. Il fruttosio infatti per essere metabolizzato non necessita dell’insulina. Fin dai tempi antichi è considerato un’alternativa valida ai farmaci per la cura della tosse.

A questo punto la domanda può sorgere spontanea. Quindi, è meglio utilizzare il miele o lo zucchero? I vantaggi dell’utilizzo del miele sono molteplici e alcuni sono stati già elencati. Il miele ha un potere dolcificante superiore a quello dello zucchero comune, ma con un contenuto calorico inferiore perché più ricco di acqua. A beneficiarne sono lo stomaco e l’intestino. Inoltre, il miele aiuta il fegato a smaltire le sostanze tossiche e nocive in accumulo. Ma facciamo attenzione! Le comprovate virtù benefiche del miele non devono indurre al consumo eccessivo, soprattutto per i diabetici, mettendo a rischio la salute. Infine, le proprietà antibiotiche del miele, lo rendono ottimo non solo da mangiare, ma anche per uso topico.
Comprare il miele italiano
Osservando bene un’etichetta di miele possiamo avere tutti gli elementi per riconoscerne la qualità. Comprare miele 100% italiano permette di sostenere i nostri produttori sul territorio nazionale e ci garantisce l’acquisto di un miele unico. In poche parole, la piccola produzione di miele italiano per fortuna non può garantire una produzione in serie. Quindi ogni vasetto contiene un miele unico e diverso da tutti gli altri.

Sicuramente questo comporta un prezzo (legato soprattutto ai costi di produzione) più elevato ma proporzionale all’eccezionale qualità del miele. Inoltre, la produzione di miele italiano è severamente regolamentata, impedendo che nel vasetto finiscano sostanze chimiche. Con il marchio di qualità D.O.P in Italia si produce il Miele delle Dolomiti Bellunesi, il Miele della Lunigiana, Miele di Sardegna, Miele Varesino e Miele della Valtellina. Per fortuna, come già anticipatovi precedentemente, abbiamo a disposizione un ventaglio eccezionale di miele italiano di qualità. La ricca biodiversità vegetale permette la produzione di miele italiano da nord a sud. Per questo un miele Millefiori prodotto in alta montagna è assai diverso di quello delle terre di Puglia. Il miele Millefiori pugliese come quello prodotto da Terrae Delizie ha un contenuto maggiore di nettare di colture tipiche del Tavoliere come il Ciliegio, diverse varietà di Pomacee e l’Asfodelo. Se vi è venuta voglia di assaggiarlo, potete trovarlo sulla piattaforma di Wetipico. Invece, se vi siete incuriositi e volete conoscere meglio quest’azienda produttrice di miele italiano, approfondite sul nostro articolo dedicato.

Il giusto valore del buon miele italiano
Gli apicoltori per ottenere un miele monoflora spostando più volte gli alveari durante l’anno in modo che le api visitino una sola varietà di fiore I più famosi sono sicuramente il miele di acacia, di castagno, asfodelo, cardo, di corbezzolo e di eucalipto. Quando si acquista un buon miele è importante essere consapevoli che alcuni di questi sono delle rarità alimentari. Il prezzo di vendita che a volte può sembrare elevato è giustificato non solo dalle piccole quantità, ma anche in funzione delle difficoltà che l’apicoltore ha dovuto affrontare. Per ottenere determinati mieli monoflora, a volte i produttori trasportano a spalla gli alveari in pianura, in collina e in montagna. Insomma, fare buon miele costa parecchia fatica, e non solo all’apicoltore. Basti ricordare che per produrne un chilo le api devono visitare milioni di fiori percorrendo ognuna distanze nell’ordine delle centinaia di chilometri al giorno.

Il miele è sicuramente un prodotto di nicchia e i piccoli produttori lo sanno bene. Il miele non è mai uguale a sé stesso, ma è unico e ogni volta cambia completamente. Tuttavia, la sua bellezza sta proprio nella sua diversità: una nuova scoperta ogni volta che si apre un vasetto. Per questo è importante affidarsi ai piccoli produttori italiani che conoscono bene i segreti del miele. Con i suoi profumi e i suoi sapori, il miele italiano racconta la storia di un territorio, fatto di natura, animali e uomo che collaborano. Acquistare direttamente dai produttori, è garanzia di un prodotto sano e rispettoso.