Degustare il vino: 4 buone pratiche per arrivare pronti

Abbastanza spesso, il vino è una bevanda a cui ricorriamo per festeggiare o, a volte, per consolarci, ritrovando in lui un confortevole amico che sa rendere unici alcuni momenti. Quanti istanti importanti sono stati celebrati, con un’ottima bottiglia di vino. Rosso o rosato, fermo o frizzante, bianco o spumante? È una questione di gusto personale. Nonostante oramai, in molti ci si improvvisa sommelier, per fortuna la degustazione è ancora un’attività da professionisti. Degustare il vino è un’attività che ci allieta, ma come possiamo arrivare pronti? L’intento è quello di provare a creare un approfondimento su come trattare il vino nelle nostre case e nelle nostre cantine domestiche. Quello che noi amanti e appassionati possiamo fare è avvicinarci il più possibile al vino che stiamo bevendo. Se viviamo la degustazione come un momento piacevole e conviviale, allora avremo già instaurato con il vino la relazione giusta per iniziare.

In questo prima parte, (ne seguirà una seconda incentrata su come degustare il vino), racconteremo i comportamenti corretti e le accortezze da avere con il vino. Vogliamo andare a conoscere le pratiche adeguate per arrivare a degustare perfettamente il vino che abbiamo scelto. Indicheremo tutto ciò che c’è da fare prima di stappare una bottiglia di buon vino e tutti gli accorgimenti necessari per permettere al vino di “sentirsi a suo agio”. Proviamo insieme ad immergerci in questo cammino, volto a scoprire buone pratiche per arrivare a degustare il vino. Inoltre, probabilmente potremo aumentare la consapevolezza di tutto ciò che concorre a rendere ottima una divertente degustazione di vino.
1. Come conservare il vino in casa
Partiamo dicendo che il vino è un prodotto in continua evoluzione. Potremmo dire che ha “un’anima” e per questo cresce, cambia e, a volte, se le condizioni esterne non sono positive, è un essere fragile. In virtù di questa tendenza del vino a essere suscettibile a fattori esterni, è importante porci attenzione, soprattutto nella conservazione domestica.

La temperatura è un elemento fondamentale per l’ottima tenuta del vino. Infatti, l’invecchiamento tende a velocizzarsi se le temperature sono alte. La conservazione ottimale del vino avviene a temperature che variano dai 10° ai 20°. È poi importante la temperatura di servizio, di cui parleremo in seguito. Nel riporre il nostro buon vino, scelto con cura e curiosità, dobbiamo individuare un luogo senza luce diretta, con poca illuminazione, e lontano da altri prodotti (alimentari e non) con forti odori che potrebbero contaminare il vino. Infine, è bene che l’ambiente ospitante la bottiglia di vino sia mediamente umido.
Bene, ora che sappiamo come prenderci cura di una bottiglia di buon vino chiusa, pensiamo a cosa fare una volta aperta.
2. Quando un vino deve decantare?
Dipende dall’età e dalla struttura. Questa è la risposta breve, quella più complessa e articolata viene di seguito. La decantazione prevede che un liquido cambi il suo contenitore, con un trasferimento, nel caso del vino, dalla bottiglia al decanter (o una caraffa). Quest’azione ha due obiettivi: trasferire il vino, lasciando i depositi sul fondo della bottiglia, e farlo ossigenare. Il vino che è maturato in bottiglia, e che per natura può formare depositi, ha la necessità di “riappropriarsi del suo spazio”. Il trasferimento nel decanter permette al vino, a contatto con l’aria, di esprimere ed amplificare i profumi timidi o inespressi in bottiglia.

Segnaliamo che questa operazione è sconsigliata per vini vecchi oltre i 20 anni, che potrebbe subire negativamente la rapida ossigenazione e rimanere “traumatizzati”. La decantazione può avvenire in modo efficace (per l’eliminazione dei depositi) solo se la bottiglia è stata tenuta in orizzontale prima del trasferimento del vino. Risulta del tutto inutile aprire la bottiglia ore prima del consumo senza un travaso in caraffa, perché la superficie a contatto con l’aria è assai poca e il vino non ossigena.
3. Quale bicchiere si usa per degustare il vino?
Abbiamo parlato del vino come di un essere vivo e continueremo a farlo facendo riferimento alla scelta del bicchiere. Ogni tipo di vino, in base al suo “carattere”, ha il bicchiere in cui riesce a esprimersi meglio. Innanzitutto, tutti i bicchieri devono essere trasparenti, in vetro e con uno stelo che permetta di afferrarlo senza che le mani entrino in contatto con la superficie contente il vino. Questa ultima accortezza serve a non interferire, con il calore delle mani, sulle temperatura di servizio del vino. Si versa il vino per un terzo della capienza della coppa del bicchiere.

I vini rossi giovani (mi raccomando, per capire l’età del vino basta guardare in etichetta l’annata) prediligono bicchieri dall’imboccatura medio-stretta, per non disperdere gli aromi che in questo modo arriveranno dritti al naso. I vini rossi maturi o comunque più strutturati desiderano bicchieri più ampi per poter esprimere la molteplicità dei loro profumi. Quindi, più aumenta l’età o la complessità del vino da degustare, più il bordo e la coppa del bicchiere adatto saranno larghi. I vini bianchi, in base alla loro intensità di profumi, sono da degustare in bicchieri con un bordo mediamente largo, mentre gli spumanti vanno benissimo con il tradizionale flûte. È evidente, la scelta del bicchiere dipende molto dal vino e dalla sua intensità di odori, quindi, è molto importante informarsi su ciò che si sta andando a degustare.
4. Temperatura del vino in degustazione
La temperatura di servizio è un elemento cardine, che, se corretta, permette, al vino di esprimersi a pieno. Quindi, per conoscere davvero la personalità del vino che abbiamo davanti, è imprescindibile individuare la temperatura di servizio corretta. Inoltre, è importante sottolineare l’influenza che la temperatura ha sulle sensazioni olfattive, gustative e tattili. È importante tenere ben presente che il calore tende ad esaltare la componente aromatica e quella alcolica. Per questo motivo, vini rossi strutturati o con una complessità di profumi elevata è da servire a 16°-18°C, vini rossi giovani si esprimono bene anche a 14°-16°C. Per i vini bianchi, secchi e più acidi, si scelgono basse temperature (8°-10°) che tendono ad aumentare con la complessità del vino fino ad arrivare ai 12°C. Rosati e vini novelli possono essere serviti a temperature intermedie tra i 9°-10°C.

C’è da considerare che versando il vino nel bicchiere la temperatura tenderà ad aumentare di circa due gradi già dopo pochissimo tempo. Inoltre, se si sta degustando un vino che va servito fresco, si può mantenere la temperatura bassa, preferibilmente, immergendo la bottiglia in un secchiello con acqua e ghiaccio. Il consiglio è quello si seguire le indicazioni in etichetta, confrontarsi direttamente con il produttore e informarsi con passione sul prodotto che si sta andando a degustare.

Questi quattro piccoli accorgimenti spianano la strada alla degustazione. La cura e le attenzioni che precedono l’incontro con il bicchiere di vino renderanno quel momento intenso e autentico. Ogni vino ha la sua “personalità”, intesa come unica espressione di caratteristiche che si rifanno a tantissimi fattori. Il tipo di vitigno, la coltivazione e il processo produttivo hanno una forte influenza sul prodotto finale. Quello che noi appassionati possiamo fare, dopo aver scelto il vino che vogliamo degustare, è creare le condizioni ideali perché il prodotto possa dare il meglio di sé una volta aperto. Nel prossimo articolo affronteremo come vivere la degustazione, cercando di indicare come svolgerla e suggerire quali elementi cercare.
Ci piace sempre ricordare che i consigli migliori arrivano dai professionisti e dai produttori. In particolare, chi ha contribuito alla creazione del vino sa consigliare e aiutare correttamente. Quindi, il consiglio è sempre quello di non esitare a contattare la piccola cantina che sicuramente saprà consigliare meglio di qualsiasi guida. È importante, fare affidamento al produttore che saprà indicare la via più corretta per apprezzare il vino.