Etichettatura dei prodotti alimentari: cosa indicare in etichetta

Leggere, interpretare, ma soprattutto creare un’etichetta sembra così complicato! Cercheremo di sciogliere qualche dubbio sull’etichettatura dei prodotti alimentari, sul perché inserire dei dati in etichetta. Ci rivolgiamo ai consumatori che vogliono informarsi e conoscere cosa troveranno in etichetta, ma anche ai produttori stessi, provando a spiegare cosa indicare in etichetta e qual è il modo corretto per farlo. L’etichettatura è uno strumento importante, utile al produttore quanto al consumatore. Infatti, se il primo ha l’occasione di raccontare il proprio prodotto, il secondo acquista con maggiore consapevolezza e in sicurezza! Si intuisce allora la necessità di creare etichette chiare, che permettano al produttore di comunicare le informazioni necessarie e al consumatore di diventare parte attiva nel processo di selezione e acquisto.
Anzitutto, l’etichettatura dei prodotti alimentari è normata dal Regolamento UE 1169/2011. Precisamente nell’articolo 2 definisce come “prodotto preimballato l’unità di vendita destinata a essere presentata come tale al consumatore finale e alle collettività, costituita da un alimento e dall’imballaggio in cui è stato confezionato prima di essere messo in vendita”, “in modo tale che il contenuto non possa essere alterato”.
Con questo importante regolamento, l’Unione Europea uniforma le direttive riguardo l’etichettatura dei prodotti alimentari in tutti gli Stati Membri, introducendo una normativa comune. Come vedremo, molte delle scelte sono state fatte per tutelare il consumatore e per agevolare un rapporto di trasparenza tra i produttori e i clienti. L’obiettivo del Regolamento è quello quindi, di assicurare alti livelli di protezione della salute del consumatore, permettere a chiunque di effettuare scelte consapevoli al momento dell’acquisto e avere una libera circolazione di alimenti sani e sicuri in tutta l’UE.

A tale proposito, in etichetta è necessario garantire la leggibilità delle informazioni, perché tutti possano accedervi e consultarle. Infatti, nel Reg. 1169/2011 si entra nel dettaglio della questione, indicando come altezza minima dei caratteri 1,2 mm. Inoltre, tali informazioni devono essere visibili, in modo chiaro, senza sfondi o immagini che possano coprire o rendere confusionaria l’etichetta. Ora che abbiamo capito il come e cioè leggibile, chiaro e facilmente comprensibile, andiamo a scoprire quali sono le informazioni necessarie.
Etichettatura dei prodotti alimentari: informazioni obbligatorie

La lingua da utilizzare per queste informazioni è quella maggiormente comprensibile ai consumatori dello/degli Stati Membri in cui il prodotto è commercializzato. Possono poi essere volontariamente inserite le informazioni anche in altre lingue. Le indicazioni che necessariamente devono essere inserite in etichetta sono le seguenti:
- La denominazione commerciale dell’alimento (s’intende la sua denominazione legale)
- Gli ingredienti, in ordine decrescente. La lista deve essere preceduta da un’intestazione chiara che riporta la parola “ingredienti”
- Ingredienti o coadiuvanti tecnologici che provocano allergie (Allegato II del Reg. 1169/2011)
- La quantità di alcuni ingredienti o di categorie di ingredienti
- La quantità netta dell’alimento
- La data di scadenza o il termine minimo di conservazione
- Uso e modi di conservazione
- Nome (o ragione sociale), con indirizzo, dell’operatore del settore alimentare (art 8, paragrafo 1)
- Paese d’origine e luogo di provenienza
- Istruzioni per l’uso, per quei prodotti che necessitano di una guida per essere utilizzati correttamente
- Volume alcolico delle bevande che ne contengono più del 1,2%
- La dichiarazione nutrizionale
Come già detto, queste informazioni obbligatorie devono essere riportate in modo leggibile ed indelebile, tenendo conto di questi requisiti anche nel momento in cui si progetta la grafica (colore di sfondo, eventuali immagini, carattere…). La quantità degli ingredienti è generalmente espressa in percentuale, ma potrà capitare su alcuni prodotti di vederla espressa con una dicitura diversa. Infatti, per alcuni alimenti è più semplice indicare la quantità di ingrediente utilizzato per ottenere 100 gr di prodotto finito. Questo può essere utile per esempio, per i prodotti in cui c’è una perdita di peso durante la lavorazione (per esempio, confetture e marmellate).

N.B. Denominazione del prodotto, quantità netta e titolo acolometrico volumico effettivo devono apparire insieme, nello stesso campo visivo.
In base al tipo di prodotto, ci saranno altre indicazioni da inserire. Nell’Allegato III del Reg. 1169/2011 è possibile trovare tutti i casi in cui si rende necessario l’inserimento di ulteriori informazioni, oltre a quelle riportate in elenco sopra. Per esempio, sarà da specificare l’utilizzo di edulcoranti o di altri trattamenti utilizzati per aumentare i tempi di conservazione.
Quando si può omettere l’elenco degli ingredienti?
In effetti, ci sono alcuni casi, (vedi Reg. 1169/2011), in cui l’elenco degli ingredienti non è obbligatorio. Questo avviene per:
- Prodotto ortofrutticoli freschi che non hanno subito nessuna lavorazione dopo la raccolta e che quindi non sono stati sbucciati o tagliati. Tra questi si inseriscono anche le patate.
- Acque gassificate
- Aceti di fermentazione purché provengano da un solo prodotto e non abbiano altri elementi aggiuntivi.
- Formaggi, burro, latte e creme di latte fermentati, purché derivino unicamente dal latte, enzimi alimentari e microrganismi per la produzione (il discorso non vale per lo yogurt)
- Alimenti che comprendono un solo ingrediente. Qui la denominazione deve corrispondere all’ingrediente.

Elenco degli Allergeni
Secondo l’Allegato II del Reg. 1169/2011 devono essere indicati in etichetta gli ingredienti e coadiuvanti che provocano allergie. È necessario che la presenza sia messa in evidenza, anche a livello grafico, utilizzando per esempio il maiuscolo o il grassetto. Sono allergeni:
- Cereali contenente glutine (frumento, segale, orzo, avena, farro, grano khorasan, tutti gli ibridi e i prodotti derivati)
- Crostacei e prodotti a base di crostacei
- Uova e prodotti a base di uova
- Pesce e prodotti a base di pesce
- Arachidi e prodotti a base di arachidi
- Soia e prodotti a base di soia
- Latte e prodotti a base di latte
- Frutta a guscio (mandorle, pistacchi, noci, noci di pecan, noci di acagiù, noci del Brasile, noci macadamia, noci del Queensland, nocciole e tutti i loro derivati)
- Sedano e i prodotti a base di sedano
- Senape e i prodotti a base di senape
- Semi di sesamo e i prodotti a base di sesamo
- Anidride solforosa e solfiti (in concentrazione superiore a 10 mg/Kg)
- Lupini e prodotti a base di lupini
- Molluschi e prodotti a base di molluschi

In mancanza di una lista di ingredienti è necessario indicare comunque l’allergene presente con la dicitura “Contiene + il nome dell’allergene”. Inoltre, se l’allergene è presente in più ingredienti è necessario specificarlo accanto ad ognuno. Non vale averlo messo una volta per tutte! Solo nel caso in cui la denominazione corrisponde all’allergene, allora si potrà evitare di riportarlo nuovamente. Facciamo un esempio per chiarire: se il prodotto in questione è il “Latte fresco pastorizzato” ed è indicato nella denominazione, non si rende necessario indicare la dicitura “Contiene latte”.
Altri casi speciali: quando si possono omettere alcune informazioni
Abbiamo già detto che la lista degli ingredienti può essere omessa per alcuni specifici alimenti. Vediamo ora quali sono i casi in cui si può non specificare il termine minimo di conservazione:
- Ortofrutticoli freschi, comprese le patate, che non hanno subito alcuna lavorazione
- Vini, vini liquorosi, vini spumanti, vini aromatizzati
- Bevande con alcol pari o superiore a 10% vol.
- Prodotti di panetteria e di pasticceria, consumati per loro natura entro 24 ore dalla produzione
- Aceti, sale da cucina, zucchero solido
- Prodotti di confetteria e gomme da masticare
Etichettatura: Paese d’origine o luogo di provenienza
Con il Reg. 1169/2011 l’indicazione del luogo di provenienza o Paese d’origine è ormai obbligatoria. In particolare, è necessario indicare il Paese di produzione per non indurre in errore il consumatore. La dicitura è obbligatoria per tutte le carni fresche, refrigerate o congelate (carne di suino, di ovini e caprini, di volatili). Specifichiamo che le carni bovine avevano già un regolamento apposito che disciplina l’indicazione dell’origine delle carni. Se viene indicato il Paese di origine del prodotto finito è necessario poi indicare anche la provenienza dell’ingrediente caratterizzante (presente in quantità maggiori del 50%). L’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine è valida anche per i prodotti freschi e composti da un solo ingrediente, quindi anche per frutta e verdura, olio, vino, burro, latte.

La dichiarazione nutrizionale è obbligatoria
Si, la dichiarazione nutrizionale è una delle indicazioni diventate obbligatorie con il Reg. 1169/2011 ed importantissima per i consumatori, che possono effettuare scelte consapevoli anche dal punto di vista salutistico. La tabella dei valori nutrizionali deve riportare:
- Il valore energetico (espresso in Kcal e Jk)
- Grassi
- Acidi grassi saturi
- Carboidrati
- Zuccheri
- Proteine
- Sale
Tutte le informazioni riguardanti a fibre, amido, sali minerali, vitamine possono essere riportati solo se presenti in quantità significative. La dichiarazione nutrizionale non è obbligatoria per:
- Prodotti composti da un unico ingrediente,
- Acque destinate al consumo umano
- Piante aromatiche, spezie, sale
- Edulcoranti da tavola
- Estratti di caffè, di cicoria, chicchi di caffè e caffè macinato
- Infusi a base di erbe o frutta, tè, aceti di fermentazione
- Aromi, additivi alimentari, enzimi alimentari, coadiuvanti tecnologici, gelatina, composti di gelificazione per marmellate
- Lieviti
- Gomme da masticare
- Alimenti forniti direttamente dal produttore al consumatore finale
L’etichetta parla per voi
Per quando creare un’etichetta possa essere faticoso e spesso da più ansie che altro, è sicuramente il modo migliore che c’è per comunicare. E già, anzi, forse per molti produttori è davvero l’unico modo per far capire la qualità e cosa c’è nel prodotto. Ecco perché l’etichetta è il vostro prodotto che si racconta e parla di sé. Il consumatore attraverso i dati presenti potrà leggere l’identikit del vostro prodotto.
Trasmettere il valore del prodotto, in modo leale e corretto, permetterà di farvi scegliere e di creare un legame di fiducia. Solo in questo modo il consumatore potrà realmente credere in voi e nel vostro prodotto. Quindi, oltre che rispettare delle regole, inserire tutti i dati in etichetta è un buon modo per essere affidabili, tracciabili e garantire la qualità del vostro prodotto. Grazie alle etichette, il consumatore non è più passivo, ma diventa un soggetto consapevole e in grado di effettuare delle scelte. Ecco perché l’etichettatura è un’arma potentissima sia per il produttore che per il consumatore.