I legumi italiani: alla scoperta della loro importanza

I legumi sono sempre stati un prodotto alla base dell’alimentazione italiana. Nel corso della storia, fagioli, lenticchie, ceci e cicerchia hanno costituito il principale alimento per la popolazione contadina, grazie alle loro poderose capacità nutritive. Intorno agli anni ’60, la coltivazione dei legumi italiani è stata sempre più abbandonata perché considerata poco produttiva. Oggi, ritroviamo un atteggiamento contrario, che punta al recupero della coltivazione dei legumi italiani e che va a riscoprire antiche varietà su tutto il territorio nazionale.
Qualche numero sui legumi
Nonostante la tendenza sempre più in crescita, con un sostanziale aumento della produzione di legumi, l’Italia continua ad importare un elevato quantitativo di legumi. Infatti, per soddisfare le esigenze del nostro Paese la nostra agricoltura non basta. Ad oggi, importiamo circa 360mila tonnellate di legumi dall’estero.

Per fortuna, la coltivazione dei legumi in Italia continua ad aumentare. Nel 2017, erano circa 100.000 ettari coltivati a legumi, con una produzione di 190.000 tonnellate. In particolare, si registra un aumento sulla coltivazione di ceci, lenticchie e piselli. Le nostre produzioni in Italia si differenziano per la qualità e la loro importanza a livello culturale. La ripresa della coltivazione del legume, in particolare nelle regioni del centro e del sud, ha sviluppato piccole produzioni di antiche varietà. Così, su tutto il territorio nazionale, si stanno riscoprendo specie di legumi autoctone che erano state abbandonate. Quindi, anche se i numeri sono ancora piccoli, la coltivazione di queste piante è fondamentali per la biodiversità vegetale del nostro paese.
Cosa sono i legumi

I legumi sono semi commestibili di piante che appartengono alla famiglia delle leguminose. Le più diffuse sono fagioli, ceci, piselli, fave, lenticchie, cicerchia e lupini. I semi destinati all’alimentazione umana sono freschi oppure secchi. I legumi freschi hanno un elevato contenuto di acqua (60-90% rispetto al 10-13% dei legumi secchi) e sono dei semi immaturi. I legumi secchi sono, invece, grande fonte di proteine.
L’importanza delle leguminose in agricoltura
Le piante appartenenti alla famiglia delle leguminose hanno una caratteristica molto particolare. Tutte le leguminose hanno la capacità di fissare l’azoto atmosferico e di trasferirlo al suolo. L’azotofissazione avviene grazie alla presenza di batteri, con i quali la pianta vive in simbiosi. Le leguminose, presentano sulle radici dei tubercoli che fissano l’azoto. In questo modo, le piante riescono ad avere l’adeguato apporto di azoto, elemento necessario per la crescita vegetale.

A livello agricolo, questa capacità unica delle leguminose vuol dire poter ridurre l’utilizzo di fertilizzanti e agrofarmaci. Inoltre, il terreno è fertile e ricco di elementi necessari allo sviluppo delle piante. Ne giovano il suolo, le piante e anche l’imprenditore agricolo che dovrà far fronte a minori spese di intervento. Ecco perché le leguminose sono una tipologia di vegetali che spesso alternano altre coltivazioni o che vengono consociate. Infatti, un’agricoltura sostenibile prevede la rotazione colturale delle specie vegetali per mantenere in equilibrio la fertilità del suolo. Ad esempio, le leguminose sono tra le specie che vengono coltivate dopo piante che impoveriscono il terreno o coltivate in contemporanea ad esse. In questo modo, viene garantito un equilibrio del terreno, in una concezione che vede il “prendere”, ma anche il “restituire”.

Questo dimostra che la coltivazione dei legumi scatena conseguenze molto positive su diversi livelli: per il produttore, per l’ambiente e per la comunità tutta. Le leguminose, infatti, sono piante che si prestano a un’agricoltura sostenibile, poco invasiva e rurale. Inoltre, le piante dei legumi hanno un patrimonio genetico molto antico, che abbiamo il dovere di recuperare e preservare.
Caratteristiche dei legumi
Le proteine sono un elemento alla base del metabolismo cellulare e sono una catena di anelli di aminoacidi. I legumi sono ricchissimi di proteine e, secondo esperti della nutrizione, possono essere considerati un sostituto di carne, pesce, uova e latte. Inoltre, i legumi hanno un basso contenuto di grassi insaturi (2-4%) e contengono la lecitina che aiuta a contrastare il colesterolo. In più, questi vegetali hanno un grande valore energetico e hanno la capacità di saziare ben bene, grazie alla presenza di fibre. Oggi, i legumi sono stati reintrodotti nell’alimentazione quotidiana di molti italiani, in quanto idonei anche per coloro che sono intolleranti o allergici al glutine. Oltretutto, sono un’alimento fonte di proteine di origine vegetale, indispensabile nelle diete vegane e vegetariane.

Scegliere i piccoli produttori
Prediligere piccole produzioni locali è sicuramente il miglior modo per assicurarsi un legume di qualità. Parliamo di prodotti facilmente tracciabili, italiani, coltivati da piccoli produttori. Le ragioni per scegliere un legume che deriva dai piccoli produttori sono molteplici. La freschezza del prodotto è sicuramente un punto a favore: piccole quantità significa non avere grandi numeri da stoccare e immagazzinare. Inoltre, acquistare un prodotto locale rende possibile creare una relazione con il piccolo produttore. È importante ricordare che la coltivazione delle leguminose, in Italia, è alla base del recupero e della tutela delle antiche varietà. In questo modo la naturale diversità genetica vegetale di un territorio è preservata. Tradizione e cultura si fondono in un seme nutriente, saporito e valoroso.

SCOPRI IL MARKETPLACE DI WETIPICO E VISITA LA SEZIONE INTERAMENTE DEDICATA AI LEGUMI ITALIANI DEI NOSTRI PICCOLI PRODUTTORI. SUL PROFILO DEI PRODUTTORI PUOI ACQUISTARE DIRETTAMENTE LE LORO PRODUZIONI.