I marchi d’eccellenza d’Italia e d’Europa

Oggi facciamo un po’ di chiarezza su alcune sigle che, spesso, leggiamo sulle etichette dei prodotti che acquistiamo o vediamo in giro. Non tutti, infatti, conoscono la differenza tra DOC e DOP o tra IGT e IGP.
L’Italia è il paese delle eccellenze alimentari e questi marchi sono importanti in quanto riconoscono l’unicità dei prodotti e rappresentano una forma di tutela per il produttore e di garanzia per il consumatore.
Per questo li analizzeremo uno per uno.
DOP
Denominazione di Origine Protetta. Questa sigla è ufficialmente riconosciuta in tutta l’Unione Europea. Indica prodotti che appartengono ad una specifica area geografica. L’Italia, ad oggi, conta 400 vini e 160 altri alimenti DOP tra cui il fantastico aceto balsamico di Modena.

DOC
Denominazione di Origine Controllata. Questa, invece, era una sigla del tutto italiana che indicava soprattutto i vini di alta qualità. Dal 2010 DOC è confluita in DOP per convergere con gli altri paesi europei.
DOCG
Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Anche questa sigla non viene più utilizzata ed è confluita all’interno della DOP.
IGP
Indicazione Geografica Protetta. Come la DOP, anche questa sigla è riconosciuta e condivisa in tutta la UE. Sta ad indicare prodotti realizzati o lavorati in una determinata area geografica ma possono provenire da altre regioni o, addirittura, da altri Stati. In Italia abbiamo 116 alimenti e 118 vini IGP. I vini, per ottenere la siglia IGP, devono avere almeno l’85% delle uve provenienti dalla regione indicata.

IGT
Indicazione Geografica Tipica. In utilizzo per i vini fino al 2010. Ora è confluita nella sigla IGP.
STG
Specialità Tradizionale Garantita. Anche questa è una sigla europea ma non ha nulla a che vedere con l’origine del prodotto. Indica semplicemente alimenti che, per le loro peculiarità, si distinguono rispetto ad altri prodotti simili presenti sul mercato. In Italia le STG sono 2: pizza e mozzarella.

PAT
Prodotto Agroalimentare Tradizionale. Questa è una sigla tipicamente italiana e viene utilizzata per indicare prodotti di nicchia che si trovano in aree molto limitate. Questa sigla serve, soprattutto, a riconoscere il valore di specialità e metodi di lavorazione locali. Vantano la PAT lo speck dell’Altoadige, il prosciutto di pecora della Sardegna e il miele della Lucania.

BIO
Il marchio BIO, non ha niente a che vedere con la provenienza geografica ma si sofferma sui metodi di produzione. BIO sono gli alimenti prodotti secondo i principi dell’agricoltura Biologica o Biodinamica. E’ un marchio riconosciuto in tutta l’Unione Europea. Dal 2012 può essere utilizzato anche per i vini.