I migliori vini tipici della Valle di Susa

Proseguiamo anche oggi alla scoperta del mondo degli eccezionali vini del Piemonte. Nella parte occidentale della regione, al confine con la Francia troviamo la Valle di Susa: la più estesa e popolata vallata del Piemonte. Una zona di grande interesse turistico, non solo per i suoi centri sciistici, ma anche dal punto di vista paesaggistico, architettonico, culturale ed enogastronomico.
La Valle di Susa ha un clima particolarmente favorevole per la viticoltura piemontese. Infatti, il 20% delle precipitazioni annue, l’alta ventosità e il buon soleggiamento creano le condizioni ottimali per la coltivazione della vite oltre gli 850 metri di altezza. Questa realtà vitivinicola, ad elevata altitudine, è una realtà unica in Piemonte. I vitigni autoctoni della Valle di Susa sono l’Avanà, il Becuet, il Baratuciat ed hanno sviluppato proprie caratteristiche, dai cui nascono vini tipici piemontesi. I vigneti sorgono su terreni rocciosi dove prevalgono i terrazzamenti sostenuti da muri in pietra a secco. Le vigne della Valle di Susa si caratterizzano per la profondità delle loro radici.
Facendo qualche passo indietro nel tempo, scopriamo che verso la fine del XII secolo le amministrazioni locali imponevano delle misure a carattere protezionistico nei confronti del vino. Ad esempio, vi era il divieto di introdurre vini provenienti da altre zone per poter consolidare il commercio e gli scambi che le popolazioni locali avevano con la Francia. La via Francigena, che collegava la Provenza alla Lombardia, aiutò lo sviluppo della coltivazione dei vitigni tipici montani perché nelle locande e taverne, disseminate lungo il percorso, si consumava esclusivamente vino locale. Anche oggi i locali della zona propongono quasi sempre, in virtù della tradizione, vino tipico prodotto in Valle di Susa.

Periodo di massima espansione della viticoltura è stato raggiunto nel XIX secolo. L’avvento della fillossera e la difficoltà di produzione hanno ridotto di molto il settore. Oggi la viticultura in quest’area vive un periodo di rinascita. Cosi grazie agli sforzi della gente del posto nel 1997 il vino DOC Valsusa ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata.
Valsusa D.O.C
La tipologia di vini Valsusa DOC hanno le caratteristiche intrinseche dei vini di montagna: sottili, di grande profumazione e bassa gradazione. Il Valsusa DOC è prodotto nelle tipologie rosso e rosso novello. Il “Valsusa” rosso è ottenuto con un minimo di 60% di varietà autoctone Avanà, Barbera, Dolcetto e Neretta cuneese e Becuet da soli o congiuntamente per almeno il 60% e per il rimanente 40% da altri vitigni raccomandati ed autorizzati.

L’Avanà (in purezza)
L’Avanà è un antico vitigno autoctono della Valle di Susa, introvabile in altre zone. Dalle sue uve si ottiene un vino rosso rubino chiaro, che vira presto all’arancio, dal profumo fresco di fiori e frutta, di media struttura con un retrogusto che ricorda la mandorla selvatica. Non è adatto all’invecchiamento, risulta per cui un vino di pronta bevuta.
Abbinamenti: va bene per accompagnare sia i primi che secondi non troppo complessi. Temperatura di servizio 16-18°C.
Avanà e Barbera
Avanà e Babera sono due vitigni piemontesi che in abbinamento generano un vino di colore rosso rubino intenso, con caratteristici riflessi violacei; il profumo è avvolgente, ricco di sensazioni fruttate e vanigliate. Il sapore è armonico e vellutato.
Abbinamento: secondi di selvaggina o carni rosse. Ottimo anche ai formaggi di montagna. Va servito ad una temperatura tra i 18- 20°C.

Avanà e Becuét.
Il Becuét è stato introdotto nel disciplinare dal 2004. Dal matrimonio di Avanà e Becuét nasce un vino piemontese di colore rosso rubino intenso, con riflessi violacei molto intensi. Ha un profumo avvolgente e molto complesso. I sentori di violetta e marasca. Un vino piemontese di grande struttura e pienezza con notevole intensità gustativa.
Abbinamenti: la sua complessità permette di abbinarlo ai più importanti piatti della cucina valsusina. Va servito a 18°C.

Il Baratuciat
L’uva Baratuciat era coltivata fino ai primi del ‘900. In seguito alla fillossera, la sua produzione si è progressivamente persa, fino a questi ultimi anni in cui è stata riscoperta e rivalorizzata grazie ad un programma dell’Università di Agraria di Torino e i produttori locali. È un vitigno precoce e vigoroso. Gli acini hanno la polpa poco consistente, succosa e non colorata. Il grappolo a maturità è medio o medio piccolo, compatto, conico o cilindrico. Il vitigno non rientra attualmente nella Val Susa DOC, però ci sono in corso iniziative da parte di alcuni produttori in tal senso. Attualmente viene vinificato in purezza o insieme ad altri vitigni bianchi.

Il Baratuciat presenta caratteristiche particolari: nel primo anno si caratterizza per i profumi di frutti bianchi ed una netta nota di miele di acacia. Invece, nel medio periodo sviluppa sentori aromatici a mezza strada fra il Sauvignon ed il Gevurztraminer. Al palato si presenta equilibrato e di corpo ma nello stesso tempo fine ed elegante.
Abbinamenti: ottimo per accompagnare degli stuzzichini leggeri. Provatelo anche con dei pesci delicati come l’orata oppure la carne cruda.