Il Contadino Simo: l’entusiasmo che fa bene al territorio

Sulle montagne bellunesi c’è un piccolo borgo con il curioso nome di Sospirolo. Qui Simone Bazzali, ad appena 24 anni, ha deciso di creare un brand: Il Contadino Simo. Questo è il nome di “battaglia” con cui in paese tutti ormai conoscono lui e i suoi prodotti naturali e genuini: uova, legumi tipici veneti e ortaggi.
L’azienda per ora è piccola ma il giovane è pieno non solo di entusiasmo ma anche di tanti progetti per riuscire a vivere con la terra dando il suo contributo al territorio e all’agricoltura. Incuriositi e affascinati siamo andati ad intervistarlo
Il Contadino Simo
Buongiorno Simone e grazie per la tua disponibilità. Tu sei molto giovane eppure sei già un piccolo imprenditore. Raccontaci un po’ della tua attività.
Non posso ancora definirla un’azienda vera e propria perché è ancora tutto molto in piccolo, ho cominciato da poco.
Per il momento ho galline ovaiole con le quali produco uova, coltivo legumi tipici come il nostro fagiolo Bala Rossa, zafferano e un po’ di ortaggi.
Faccio vendita diretta qui in azienda, o meglio, qui nei campi. E poi una parte della produzione confluisce nella Cooperativa La Fiorita che si trova qui nella provincia di Belluno. In futuro mi piacerebbe riuscire a partecipare anche a mercatini e fiere. per il momento posso dire che queste cooperative rappresentano un aiuto enorme per noi piccoli produttori perché ci assicurano di non avere invenduto e ci permettono di competere, un minimo, con i colossi della grande distribuzione.
Tu quale tipo di agricoltura pratichi?
Non ho ancora la certificazione ma seguo tutti i principi dell’Agricoltura biologica. Le mie galline vivono all’aperto, sono davvero libere e felici, non è un modo di dire.
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Gli inizi e il futuro
Come hai iniziato, come ti è venuta l’idea, a soli 24 anni, di dedicarti all’agricoltura?
Io non vengo da una famiglia di imprenditori agricoli ma abbiamo sempre vissuto in campagna e avuto animali. Io poi mi sono diplomato in Chimica, sono un perito chimico. Inizialmente mi ero iscritto all’Università ma ho capito presto che non era la mia strada. Allora ho iniziato a lavorare e per tre anni ho lavorato per una grossa azienda. Ma dopo tre anni non mi hanno rinnovato il contratto. Ecco quella per me è stata l’occasione che mi ha spinto a creare qualcosa che, al tempo stesso, mi piacesse e che potesse servire al mio territorio.
Ho iniziato con le galline che per me sono delle vere compagne di vita perché danno tanto e chiedono davvero poco in termini di gestione. Producono un alimento sano e nutriente come le uova e allevarle impatta poco sull’ambiente. Inoltre aiutano anche con gli alberi da frutta. Qui abbiamo alberi di mele secolari che prima davano mele ad anni alterni e non proprio bellissime. Ora, da quando ci sono le galline, grazie al loro letame e grazie al fatto che loro mangiano gli insetti nocivi, le mele sono grandi, bellissime e buonissime.
E per il futuro che progetti hai?
Ne ho tanti. In primis vorrei aprire un piccolo laboratorio per trasformare parte dei miei prodotti. Poi ho acquistato una casa dove vorrei fare una specie di “casa per i turisti” per far scoprire alle persone questo magnifico territorio.
In futuro vorrei anche ampliarmi con un agriturismo perché io amo cucinare e, quindi, vorrei far assaggiare i miei piatti preparati con le mie uova, i miei legumi e i miei ortaggi.
Infine, ma questo è davvero un progetto ancora tutto in aria, vorrei proporre di creare una rete agricola tipo Erasmus: come gli studenti, con l’Erasmus, viaggiano da un ateneo universitario all’altro, io vorrei proporre di creare una rete dove gli agricoltori viaggiano da un’azienda agricola all’altra per fare esperienza e scambiarsi consigli. Dobbiamo fare rete, dialogare tra di noi se vogliamo migliorarci e crescere. Dobbiamo unire tradizione e tradizione.
I prodotti de Il Contadino Simo
E ora entriamo nel cuore della tua attività. Quali sono i tuoi pezzi forti?
Sicuramente le mie uova: naturali e genuine. Poi ho puntato tanto sui legumi, in particolare su un legume tipico di Belluno, il fagiolo Bala Rossa. Dal prossimo anno vorrei provare anche con le fave che da un po’ di anni sono state ingiustamente dimenticate mentre sono un alimento ottimo e resistono bene alle nostre temperature rigide.
Poi ho un po’ di ortaggi ma ancora pochi per il momento. Ho una piccola coltura di mais che faccio essiccare e poi porto ad un mulino originale del 1500 dove lo macinano. Infine ho lo zafferano.
Il legame con il territorio
In che modo ti senti legato al tuo territorio?
Io ho intrapreso questa attività proprio per far rinascere il mio territorio, per apportare il mio piccolo contributo. Voglio dare speranza a tanti giovani come me, trasmettere il messaggio che si può vivere con la terra e restando nel proprio paese.
Sospirolo, in passato, viveva di agricoltura ma poi, negli anni, i campi sono stati abbandonati.
Io ora ci tengo a recuperare l’agricoltura e a far conoscere i nostri prodotti tipici. Ad esempio ho lanciato lo Sbattudin Day in antitesi al Pasta Day. La pasta ormai è conosciuta ovunque. Lo sbattudin, invece, è un nostro piatto tipico, una specie di zabbaione a cui noi a Sospirolo aggiungiamo anche il miele.
Le chicche del produttore
E ora, visto che ami cucinare, svelaci qualche ricetta tipica da preparare con i tuoi prodotti.
Con le mie zucche è ottimo il classico risotto, mantecato con il nostro formaggio locale Piave Oro: un formaggio a pasta dura, molto saporito, che contrasta la dolcezza della zucca.
Con i miei legumi io preparo moltissime zuppe: cavolo nero e fagioli o cavolo nero e fave.
Infine da noi va per la maggiore la pasta e fagioli che è un nostro piatto tipico. Infatti qui poco distante c’è la Certosa di Vedana che agli inizi del ‘900 era abitata dai frati certosini. E loro, ogni sera, offrivano ai paesani una cena a base di pasta e fagioli o zuppe di legumi.