La biodiversità e il ruolo fondamentale dell’agricoltura

Secondo una stima FAO negli ultimi cento anni sono scomparsi tre quarti delle diversità genetiche delle colture agricole. Inoltre, su 6.300 varietà animali, 1.350 sono in pericolo di estinzione o sono già estinte. Ancora FAO nel suo report “The state of the world’s Biodiversity for food and agricuturale” dichiara che delle 6.000 specie vegetali coltivabili, quelle realmente in produzione sono solo 200, e, ancora, sono unicamente 9 le specie interessate a coprire il 66% della produzione agricola globale. Secondo il Primo Rapporto sulla Biodiversità, redatto dal WWF, “rispetto al totale di specie presenti in Europa, in Italia si contano oltre il 30% di specie animali e quasi il 50% di quelle vegetali, su di una superficie di circa 1/30 di quella del continente”.
Cosa è la biodiversità
L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) definisce la biodiversità come “la ricchezza di vita sulla terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono, i complessi ecosistemi che essi costituiscono nella biosfera”. La biodiversità è una parola che racchiude in sé una moltitudine variabile di esseri viventi che contribuiscono ad essere la forza produttiva di un ecosistema. Foresta, lago, montagna, mare e perfino suolo agricolo costituiscono il nostro Pianeta e sono considerati ecosistemi. In ognuno di essi la vita è regolata da scambi continui che generano relazioni tra gli individui. Tutto è in equilibrio e la biodiversità garantisce risorse e servizi per tutti i viventi.

Quali rischi per la biodiversità
La biodiversità è costantemente minacciata e a rischio. Le cause sono molteplici e possono essere riassunte nei seguenti punti:
- la distruzione degli ambienti naturali,
- la trasformazione del suolo per le pratiche agricole e zootecniche,
- gli insediamenti urbani, infrastrutturali e industriali,
- il cambiamento climatico,
- l’inquinamento,
- la diffusione delle specie invasive o aliene.
Esistono le Red Lists (le Liste Rosse) che forniscono le informazioni sulle condizioni delle singole specie, in termini di livelli di rischio estinzione. Leggendo i sei punti su scritti, è abbastanza evidente che l’agricoltura abbia a che fare con la scomparsa della biodiversità. È fondamentale prenderne coscienza e avviare una rivoluzionaria controtendenza anche in campo agricolo. È sempre più necessario che la produzione alimentare (agricola e zootecnica) si alleai con la natura. L’agricoltura può svolgere molto bene il ruolo di custode della biodiversità. La produzione alimentare in chiave economica non può contrapporsi alla funzione ambientale dell’attività agricola. Ne parliamo spesso nei nostri articoli, raccontandovi le storie dei nostri produttori. Emergono, infatti, scelte sostenibili a favore del territorio e della biodiversità, che danno frutti meravigliosi, prodotti eccezionali senza invadere l’ecosistema e ledere la biodiversità.

Il ruolo dell’agricoltura
L’uomo ha sempre lasciato una sua impronta al suo passaggio, segno della sua dominazione nell’ecosistema. Lo abbiamo fatto in tutto il corso della nostra storia sul Pianeta: non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione di sfruttare a nostro vantaggio le risorse del nostro ecosistema. Abbiamo intaccato la biodiversità, spesso, per assicurarci una lunga sopravvivenza, e per raggiungere i nostri scopi evolutivi. La nostra sopravvivenza a discapito di quella di specie selvatiche e di specie coltivate. Basti pensare alle monocolture intensive diffuse in campo agricolo in tutto il mondo.

Oggi, anche per volontà dei governi, compresa l’Unione Europea, il rapporto agricoltura-natura deve assolutamente cambiare e invertire la rotta. Gli agricoltori sono i primi ad avere la possibilità di incentivare scelte sostenibili: possono coltivare le specie locali e curare la riproduzione degli animali indigeni, assicurandone la sopravvivenza. I produttori così ampliano il loro ruolo che diventa sempre più centrale nella nostra società. Produrre alimenti e salvaguardare le risorse della biodiversità sono due funzioni indispensabili e necessarie per la sopravvivenza umana. Guardando ai numeri, più del 40% dei terreni sono utilizzati dall’agricoltura, e quindi l’imprenditore agricolo è pienamente coinvolto nella grande responsabilità della protezione della biodiversità.
Agricoltura ad alta biodiversità

Un sistema agro-silvo-pastorale ad alta biodiversità è un habitat in equilibrio e ricco di risorse di vitale importanza. Infatti, numerosi individui diversi geneticamente, che convivono in uno stesso ambiente, portano molti vantaggi:
- la creazione e il mantenimento di suoli sani e fertili,
- l’impollinazione di piante,
- il controllo dei parassiti
- la creazione di habitat per la fauna, compresi pesci e altre specie vitali per la produzione alimentare e il sostentamento agricolo stesso.
Questa varietà di specie si fa garante del sostentamento alimentare umano, ma è di grande importanza nello sviluppo di un’agricoltura sostenibile e della sicurezza alimentare.
Fonti:
https://www.istituto-oikos.org/notizie/agricoltura-e-biodiversita
FAO, ISPRA, WWF