“La Bottega del Cassaro” di Adriana Signorino, che crea con amore oggetti in cartapesta

Denominato nel medioevo Cassaro, oggi corso Vittorio Emanuele, che conserva la sua antica struttura attraversato com’è da stretti vicoli: ci troviamo nel cuore della Palermo normanna. Fu proprio nel 1072 che la città, Palermo, fu conquistata dalla truppe guidate da Roberto il Guiscardo. È per la Sicilia un periodo di grande sviluppo economico e culturale.
Oggi lungo il Cassaro si snodano diversi negozietti d’artigianato. È qui che c’era anche il piccolo negozio al civico 403: “La Bottega del Cassaro”, proprio di fronte alla chiesa di San Salvatore, altro splendido gioiello caratterizzato dalla pianta centrale dodecagonale.

Qui ogni giorno sino al febbraio scorso, la signora Adriana Signorino, originaria di Messina, vendeva il suo artigianato artistico, tra tante difficoltà. Un lavoro non facile il suo. Tra affitto da pagare e le molteplici spese di routine, ad un certo punto non ce l’ha fatta e con immenso dolore ha dovuto lasciare il negozio.
Oggi però continua a far sorridere il suo cuore grazie al suo lavoro su richiesta: esporta i suoi oggetti in giro per l’Italia, Spagna, America e Giappone. Non mancano neppure clienti nella città dove vive: Palermo.
La sua caratteristica è quella di creare oggetti in cartapesta con una tecnica tutta sua vicina a quella veneziana conferendole però una consistenza lignea.

La sua è una passione che si è manifestata sin da ragazza. Ha compiuto studi scientifici, poi la laurea in architettura. Per oltre 30 anni ha lavorato come informatore scientifico, ma una volta arrivata a casa, la sera, messi a letto i suoi figli, si dedicava alla sua passione innata. Di giorno lavorava e di sera si dedicava al suo hobby: dipingere su ogni superfice. Insomma per la donna, moglie e madre era un momento di relax.

Da qui è passata adesso a creare teste in cartapesta, sfere dipinte a mano, uova in cartapesta, paladini oppure presepi all’interno della zucca.

Tra quelle che predilige ci sono le teste del genio, emblema della città. Una delle più antiche e complesse figure mitologiche della tradizione, che con ogni probabilità è risalente all’epoca pre-romana. Sparse per Palermo se ne contano 19 di statue del genio, dal centro storico alle zone più periferiche della città.

E non solo: di recente ha anche realizzato, sempre in cartapesta e dipinto con acrilici, un grande sigaro per un tabacchi, che glielo ha commissionato. Una creazione non facile da realizzare che le è costato 45 giorni di lavoro. Un lavoro che ha dovuto duplicare, sì perché un turista romano, le ha chiesto di realizzarne uno da portare nella Capitale.

Un lavoro appassionante, che le regala gioia, tra l’indifferenza di un’amministrazione un po’ sorda alle esigenze dell’artigianato.
Ma lei con la sua determinazione non si è persa d’animo e con grande passione continua le sue creazioni, ricevendo anche grandi soddisfazioni.
Altragamma ringrazia Adriana Signorino per l’intervista
Tutte le immagini sono di sua proprietà
Qui sulla pagina Facebook si possono ammirare sue creazioni