Moscato Boccadoro DOC. Tradizione e oasi naturalistiche

Amate sorseggiare un buon calice di vino, magari di Moscato? Vi piace ammirare la bellezza paesaggistica? Le aree naturalistiche vi fanno battere il cuore? Allora non potete non recavarvi a Trani e bere il Moscato Doc Boccadoro di Azienda Agricola Pandalà. Qui ammirerete Vasca Boccadoro, un’area naturalistica risalente al 1800. Solo qui potrete vedere con i vostri occhi acque così limpide, sentirne il rigoglio e osservare i gabbiani volteggiare nell’aria presso il litorale.
Quattro generazioni innamorate della propria terra
-Buonasera, Signore Valente, potrebbe cortesemente introdurmi nel mondo di Boccadoro e presentarmi la Sua azienda? Io sono la quarta generazione di una famiglia di viticoltori di Trani, abbiamo sempre prodotto uva di tavola e uva da vino, ma solo una piccola parte della produzione perché non avevamo una cantina che ce lo concedesse. Dal 2017, è iniziato il progetto per valorizzare il moscato di Trani e mettere su una cantina, riscoprendo delle tecniche del Moscato come lo era in passato, perché ultimamente la cultura del passato si era persa. Ovviamente, l’obiettivo è quello di diffondere anche oltre i confini di Trani la produzione. È una piccola produzione di un piccolo vigneto superficie di 35000 mq. Abbiamo pensato di chiamarlo Boccadoro perché il vigneto è vicino l’area naturalistica di Boccadoro. La Vasca di Boccadoro è un’opera del 1800 che raccoglie acque di falda acquifera. La vasca raccoglie le acque e le convoglia in mare. Fu realizzata nell’ 800 per sfruttare l’energia dell’acqua attraverso un mulino e per convogliare l’acqua potabile in paese. Si poté cominciare a coltivare i terreni dopo la prima opera di bonifica, durante il Fascismo. La zona è stata bonificata anche due anni fa, dopo anni di abbandono in cui risultava inaccessibile, c’erano canne di bambù ovunque. È un’area naturalistica che attira turisti ed è importante per diverse specie animali. Il nostro vigneto è a 200 metri dal mare e 600 m dalla vasca di Boccadoro. Il Moscato di Trani qui trova le migliori condizioni climatiche per la sua coltivazione e crea un passito che arriva al massimo, raggiungendo una piena maturazione eccezionale. Il passito che otteniamo ha una buonissima mineralità grazie al fatto che qui il terreno è calcareo tufaceo e le piante sono in asciutta, cioè in assenza di impianti di irrigazione perché le piante attingono l’acqua e il nutrimento costantemente in estate e in autunno proprio dal tufo.
Le strane vie del destino che portano al vino
-Come nasce l’azienda? I primi appezzamenti di terreno li aveva il papà di mia nonna da parte paterna. Strano da dire, ma solo grazie alla Prima guerra mondiale la storia della nostra attività ha avuto un proseguo. Il papà di mia nonna, emigrato in America, aveva lasciato i terreni a suo fratello per cercare fortuna.Quando lui tornò qui, perché avrebbe voluto portare con sé la famiglia, lo scoppio della Guerra impedì a lui e alla famiglia di emigrare, a causa del blocco emigrazione e del ritiro dei passaporti. Da lì, poi, grazie a sacrifici, la nostra attività si è tramandata. Se ciò non fosse accaduto, ora io non sarei qui a coltivare. Mio nonno e mio padre producevano una piccola quantità di moscato che vendevano agli amici, senza mai imbottigliare. Questa pratica, infatti, è iniziata solo con noi nel 2017. -Secondo lei, qual è il segreto che garantisce a un’azienda successo di generazione in generazione? Il segreto per riuscire a mandare avanti un’azienda di generazione in generazione risiede nella forte passione tramandata di padre in figlio e nella capacità di fare sacrifici. Se alla base non ci sono amore e passione, è difficile fare sacrifici. Laddove non ci sono, molti o cambiano lavoro o non portano avanti l’attività di famiglia. -Ha qualche progetto per il futuro? Attualmente abbiamo una cantina composta da due locali in città, ma in futuro vorremmo realizzare una cantina in periferia in una zona agricola e viverci vicino. Vorremo inoltre creare un’area dove ricevere gente, turisti, organizzare eventi, dimostrazioni, fare didattica e accogliere quindi le scuole per diffondere le nostre conoscenze e creare momenti di convivialità. Ovviamente vogliamo migliorare sempre più e rendere il nostro passito migliore dal punto di vista organolettico, sempre con un occhio attento verso l’ambiente. Desideriamo crescere e creare occupazione e cercare di incrementare i consumi per tornare a impiantare altri vigneti del Moscato di Trani, questa è la nostra grande sfida.
Boccadoro, un Moscato DOC per amanti dei sapori decisi
-Quali sono le caratteristiche precipue di quest tipologia di vino? Cosa distingue questi vostri prodotti dagli altri in commercio? Perché il cliente dovrebbe preferire il vostro Moscato DOC ad altri? Boccadoro è un passito dolce naturale, ottenuto dal vitigno Moscato di Trani. Rappresenta al meglio la tipicità di questo territorio in Puglia e nasce nella zona di Boccadoro compresa fra i comuni di Trani e Barletta. Il Boccadoro è un Moscato condotto in asciutta, poiché le caratteristiche del terreno permettono un buona conservazione delle acque di pioggia, rilasciandole in modo costante e graduale durante tutta la stagione estiva. Il sistema d’allevamento è a Tendone. L’età delle piante, ormai adulte, e una buona gestione dell’equilibrio vegeto – produttivo delle piante, permettono uno sviluppo vegetativo non eccessivo, consentendo un buon soleggiamento dei grappoli, importante per la loro maturazione e successivo appassimento.Dal punto di vista enologico, questo vino viene macerato circa 48 ore. Alla vista si presenta brillante, limpido, giallo dorato. All’olfatto, il nostro Moscato risulta intenso con bouquet primario di moscato. Si percepiscono diversi aromi, fra cui vaniglia, miele, albicocca, buccia di arancia candita, noce moscata e gelsi bianchi. Boccadoro allieta il palato con un residuo dolce naturale in equilibrio con il grado alcolico, acidità, struttura, non risultando stucchevole o secco. Assenza di note erbacee e tanniche, lasciano una gradevole sensazione. La presenza di una buona acidità dona freschezza. Dotato di buona mineralità, essa può essere avvertita anche diversi secondi dopo l’assaggio. Perché scegliere proprio il nostro Boccadoro? Ebbene, c’è dietro una storia che cerchiamo portare avanti da un secolo e di far conoscere. In più ci mettiamo tanta passione, è un prodotto fatto completamente e solo da noi. Ricordo infine che coltiviamo il Moscato in una zona dove il vitigno trova le condizioni giuste per dare il massimo. Il Moscato di Trani DOC è un nostro prodotto tipico, fino a quarant’anni fa se ne producevano grandi quantità che partivano tutte dal nostro porto ed erano diretti soprattutto a Venezia, e noi ne stiamo riscoprendo la storia e i valori. -Mi accennava che ponete molta attenzione al rispetto dell’ambiente. In cosa si concretizza ciò? Anzitutto non usiamo diserbanti in generale, effettuiamo lavorazione minime del terreno e dell’inerbimento grazie agli sfalci delle piante spontanee, cercando di lasciare un tappeto erboso. Usiamo solo concimi organici di origine naturale, facciamo un’attenta selezione dei grappoli, in modo da non dovere ricorrere a mezzi esterni come concimi o acqua. Produciamo quindi pochi grappoli per pianta. Ci contraddistingue, peraltro, il massimo rispetto per l’entomofauna, dagli insetti agli animali di taglia maggiore.
Produttori uniti da storia e contatto umano
-Come definirebbe il vostro rapporto con i vostri acquirenti locali e con gli altri produttori del territorio? Si riesce a fare fronte comune fra produttori? Noi produttori di Moscato stiamo provando a fare forza comune. I produttori di Moscato di Trani, infatti, sono pochi, quindi serve unione. Cerchiamo di fare gruppo, soprattutto per risolvere problemi o creare iniziative, che spesso sono proprio io a proporre con piacere. Il nostro obiettivo è rafforzare la nostra cultura del vino dall’interno di Trani e poi estenderla verso l’esterno. Cerchiamo di dare informazioni precise sul nostro Moscato ai clienti, così da far capire tutto il lavoro che c’è dietro una bottiglia di passito. Desideriamo che possano pensarci mentre si trovano a tavola a consumare una bottiglia di vino con amici e parenti, o mentre assaporano un bicchiere di vino, in un momento di meditazione.
I consigli del produttore
–Qual è, Signor Valente, il modo migliore per conservare i vostri prodotti? C’è qualche abbinamento culinario che consigliate particolarmente? Per la conservazione dei nostri prodotti l’ideale è un luogo al riparo dalla luce, in un ambiente fresco e a temperatura costante tutto l’anno, così da evitare sbalzi di ogni genere. Il Boccadoro è un prodotto da meditazione, può essere consumato anche in assenza di pietanze, perché è dolce e naturalmente equilibrato. Ma lo si può abbinare a formaggi di ogni tipo, a pasta molle o dura, al posto delle confetture. Il Moscato Boccadoro è piacevole anche con primi di mare speziati, quando il vino è molto freddo, o ancora, frittura di pesce o a fine pasto con dessert. Tutte le foto qui presenti sono di proprietà di Azienda Agricola Pandalà.