OP Sabina, impegno comune nella coltivazione dell’aglio.

Il nostro viaggio in Irpinia continua con l’esplorazione di un altro borgo all’interno del cuore verde di questo territorio. Siamo a Mirabella Eclano, dove troviamo l’antica Aeclanum, risalente al III secolo a.c.. Uno dei centri sanniti più importanti dell’Irpinia, situata tra le valli dei fiumi Ufita e Calore, in località Passo di Mirabella, rappresenta l’ultimo avamposto superato il quale i sanniti accedevano alle pianure della Puglia.
A Mirabella Eclano, incontro Sabina Iovanna, Vicepresidente di O.P. Sabina Soc. Coop. Agricola, specializzata nella coltivazione, lavorazione e distribuzione di aglio sia dell’Ufita che di altre zone vicine, dove hanno sede i diversi soci dell’organizzazione, attualmente 22 produttori, con circa 80 ettari complessivi.
Rispetto del prodotto e impegno comune, i fattori di successo di questa Organizzazione di produttori
Immagino quanto sia stato difficile fare un’aggregazione di questo tipo e, quindi, chiedo subito a Sabina qual’è stata la molla che gli ha consentito di mettere insieme i produttori per la formazione di una O.P. (organizzazione di produttori). “Abbiamo convinto i produttori, un poco alla volta, mettendoci sempre la faccia in prima persona” ci dice Sabina. Hanno fornito i semi anche alle altre aziende e gestito insieme, fino a fine campagna, la coltivazione. Chi aveva più esperienza l’ha messa sul campo, evitando di fare i classici contratti dove viene assicurato solo il prezzo. Poi aggiunge: “Abbiamo investito insieme, dunque, consapevoli che la qualità e il relativo valore lo avremmo visto alla fine dell’annata”.
Il motto della OP Sabina è incentrato su produrre una buona quantità senza mai tralasciare nulla al caso, e puntando alla massima qualità. Come ci tiene a sottolineare il nostro interlocutore: “I prodotti vanno rispettati… noi con l’aglio ci campiamo, e per riuscire a tenere viva e produttiva un’azienda agricola, prima di tutto si deve trattare come si deve il prodotto”. Questo rispetto, sono convinto, abbia avuto origine proprio dalla storia di questa realtà. Nonna Sabina, alla quale si ispira il nome dell’azienda e che ha compiuto 94 anni proprio in questi giorni, ha iniziato la sua attività di coltivatrice da giovane nei suoi terreni. Produceva aglio nei suoi terreni e lo vendeva ai commercianti locali. Con l’arrivo del figlio Virgilio, la produzione si amplia e concentrandosi anche sulla fase della lavorazione, il mercato servito si allarga ad altre zone campane e pugliesi.
In azienda hanno un agronomo che segue costantemente le produzioni dei produttori associati. Fanno un lavoro puntuale nelle linee produttive, che prevedono il confezionamento di prodotto coltivato in biologico e in convenzionale a seconda del produttore che conferisce. I percorsi sono separati dando il massimo dell’attenzione alla tracciabilità della materia prima, che poi sfocia nel confezionamento con lotti distinti e separati.
Le due produzioni, bio e convenzionale, risultano così separate in fase di piantumazione, coltivazione, raccolta e confezionamento.
Rispetto alla varietà coltivate, si è fatta una scelta che tiene conto delle zone di produzione in cui sono collocate le aziende agricole dei soci, situate in Campania, Abbruzzo e Puglia, e anche della tipologia di resa. Grande attenzione è posta verso quelle varietà che consentono di diminuire gli interventi, offrono una migliore qualità del prodotto, e che rendono sostenibile l’attività agricola. Così i bulbi, che rappresentano uno dei punti critici di questo tipo di coltivazione, vengono scelti guardando a quello che poi sarà il prodotto finale che deve competere con produzioni, anche, internazionali.
Alla nostra domanda se il futuro sarà completamente destinato al biologico, il produttore ci tiene a sottolineare che tutti i produttori aderenti, hanno un loro percorso, in cui la scelta verso il regime di coltivazione dipende dalla loro storia, dal loro vissuto e dalle problematiche che, ognuno di loro, incontra nei territori di coltivazione. Il massimo impegno è diretto, in ogni caso, nella riduzione al minimo di quelli che sono gli interventi in fase di coltivazione, ove necessari. Tutti i prodotti a marchio Sabina non contengono OGM inoltre l’azienda é certificata secondo gli standard GLOBALGAP. Nel futuro dell’OP Sabina, potrebbero esserci anche l’inserimento di famiglie per così dire contigue rispetto all’aglio, come la cipolla e lo scalogno.
Come organizzazione dei produttori, stanno lavorando per poter offrire, dalla prossima stagione che parte a Ottobre, la possibilità di far adottare al consumatore un piccolo lotto di terreno. Tutta la produzione di quel lotto sarà di proprietà di chi l’ha adottato. Saranno ricompresi sia prodotto fresco che prodotti lavorati, i quali recheranno direttamente il nome del suo “proprietario” in etichetta.
Ad ognuno il suo aglio: diversificare per arricchire la filiera
L’organizzazione dei produttori di Aglio OP Sabina, ha intrapreso una diversificazione di tutta la produzione, con l’idea di realizzare un prodotto che sia pronto per tutte le esigenze. Così l’aglio con le teste intere è consigliato per chi ama sempre avere a portata di mano un prodotto di qualità, avendo una sua scorta in dispensa.
Se amate la praticità, e volete utilizzare il prodotto pronto, gli spicchi d’aglio in camicia saranno ideali per le pietanze nelle quali si vuole rendere meno invasivo il sapore caratteristico dell’aglio. I piatti risulteranno così più delicati, senza rinunciare a tutti i benefici dell’utilizzo di un buon aglio.