Vini toscani che raccontano la storia dell’Alta Maremma

Abbiamo scelto di andare a scoprire una parte della produzione vinicola toscana. Oggi, ci troviamo in provincia di Livorno, precisamente nei comuni degli antichi borghi di Bibbona e Bolgheri. Scopriremo insieme la produzione di vini toscani, tipici del territorio dell’Alta Maremma. Il produttore di oggi, che ci guiderà in questo viaggio alla scoperta del nettare di bacco toscano, è l’azienda Leopoldo I di Toscana. Il territorio dove sorgono i vigneti si trova su litorale del Mar Tirreno.
Alta Maremma
I vini dell’azienda Leopoldo I di Toscana prendono vita in un territorio peculiare. Infatti, l’area è caratterizzata da un microclima e da un suolo variabile. Le vigne sono situate nel territorio di Bibbona e Bolgheri, dove il suolo ha caratteristiche simili alla contigua area di Bolgheri. In questa zona, inoltre, si producono vini toscani con Denominazione di Origine Controllata, il Bolgheri DOC. Sotto questa denominazione, Leopoldo I di Toscana, produce il Bolgheri DOC Rosso e il Bolgheri DOC Bianco. Per di più, le condizioni pedoclimatiche sono favorevoli anche alla produzione di vini Toscana I.G.T. Infatti, il terreno su cui sorgono i vigneti sono argillosi e hanno una piccola compagine di sabbia. Grazie anche alla forte e benefica influenza del mare, in questo territorio si realizzano le condizioni ottimali per la coltivazione di vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc, il Merlot e il Syrah.

Ci troviamo ad esplorare un territorio davvero ricco di diversità climatica, fortemente vocato alla vinificazione. L’azienda Leopoldo I di Toscana si inserisce perfettamente in questo antico contesto agricolo. Infatti, in questa zona, l’attività vitivinicola risale al popolo etrusco. Negli anni ’80 la viticoltura riprende vita in questi luoghi, con la successiva creazione di disciplinari di produzione che regolano i parametri e i dettagli dal campo all’imbottigliamento. In queste azioni di rivalorizzazione del territorio e delle produzioni tradizionali è coinvolto anche l’attuale titolare aziendale, che dona le sue competenze per la costituzione del disciplinare.
Posizione perfetta
L’azienda Leopoldo I di Toscana nasce nel 1996, con l’intento del titolare, Nicola D’Aria, di produrre vini legati al territorio. Le conoscenze tecniche in campo vivaistico e la passione per il vino di Nicola contribuiscono in modo sostanziale alla scelta produttiva. Da Leopoldo I di Toscana si da vita a vini toscani che celebrano il territorio in cui sorge l’azienda. Passato e tradizione sono custoditi nelle bottiglie di vino Toscana I.G.T e nei Bolgheri DOC. La produzione, ovviamente, è accompagnata da un piccolo aiuto naturale che viene dalle caratteristiche naturali territorio. Come già detto precedentemente, la posizione aziendale, la composizione del suolo e l’influenza del mare permettono di coltivare varietà di vitigni internazionali, dalle eccellenti peculiarità enologiche. Ogni azione in azienda è svolta con meticolosa precisione e cura. Dalle pratiche agronomiche in campo, passando per la selezione manuale dei grappoli, a tutto il processo di vinificazione, c’è una continua veglia. Anche i piccoli accorgimenti contribuiscono alla creazione di vini magistrali.
Leopoldo I di Toscana porta avanti un’azione produttiva importante. Essa mira a preservare la tradizione e l’identità del territorio dell’Alta Maremma. C’è però da sottolineare anche un’altra scelta aziendale che mira al rinnovamento. Infatti, i vini toscani prodotti sono il frutto di prove e sperimentazioni. Nel tempo, sono state affinate le tecniche e sono stati raggiungi altissimi livelli di qualità.
Leopoldo I di Toscana fu il primo della dinastia della famiglia Lorena a dare a questa zona della Toscana, la Maremma, un ruolo agricolo ed produttivo importante. Il riferimento storico a questo noto personaggio vuole essere un omaggio al territorio e alla sua storia.
Vini toscani, dal Bolgheri DOC…
La produzione di vini toscani di Leopoldo I di Toscana annovera 2 DOC e 5 I.G.P. Una delle denominazioni di origine controllata è il Bolgheri DOC Rosso “Duca Allone” ed è il risultato della vinificazione di tre varietà: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot. Questo vino rappresenta una forza territoriale, con la sua eleganza e potenza organolettica. Il Duca Allone è un vino rosso fermo ed equilibrato, ottimo da abbinare alle carni rosse e alla cacciagione. La sua maturazione avviene in barrique per un periodo lungo e l’affinamento in bottiglia è l’ultimo passaggio. Il secondo Bolgheri DOC è il Duca Allone Bianco che come suggerisce il nome, è il risultato della vinificazione in bianco di uve di Vermentino. Questo vino di pronta bevuta, risulta delicato e fine, ottimo se degustato in accompagnamento di piatti a base di pesce.
…Al Toscana I.G.T
Le 5 tipologie di I.G.T Toscano, alcune in purezza, altre blend di uvaggi misti, sono un’eccellenza del territorio. Questi vini rappresentano la forte vocazione territoriale alla produzione vinicola. Lo stile di produzione bordolese è presente, ma in nessun modo sovrasta le caratteristiche peculiari dei vitigni coltivati sul territorio. Infatti, questi vini I.G.T si discostano dalle produzioni bordolesi, in quanto conservano molto bene particolarità organolettiche uniche, come la sapidità e la maggior robustezza. Tra i Toscana I.G.T di Leopoldo I di Toscana possiamo trovare:
- “Boschivo”, derivante dalla vinificazione di uve di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc,
- “Cautes”, ottenuto dalla vinificazione in purezza di Cabernet Franc, elegante e raffinato,
- “D’Echo”, un blend di Cabernet Sauvignor e Merlot, fortemente legato alla storia vitivinicola passata,
- “D’Unico”, dono speciale delle uve di Syrah vinificate in purezza, dalle ricche sfumature organolettiche,
- “D’Aria”, bend ottenuto da bene tre varietà: Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot. Le sue caratteristiche sono simili al Bolgheri DOC.
Tutti e 5 i vini Toscana I.G.T subiscono un attento processo di produzione, volto ad ottenere massima qualità. La maturazione, con tempi differenti, avviene per tutti in botti di rovere e l’affinamento finale in bottiglia. Per gli I.G.T Toscana che derivano da più vitigni, la vinificazione delle diverse uve avviene separatamente e si prosegue a lavorare su linee differenti. Ogni vitigno, e di conseguenza ogni vino, ha una propria identità e una propria storia. Leopoldo I di Toscana è un’azienda che sceglie di mantenere vivo e in “fermento” questa identità territoriale.
La memoria storica
Leopoldo I di Toscana già nel nome sceglie di legarsi al territorio. La storia è un elemento fondamentale. Sapere chi si era un tempo, per scoprire chi si è oggi. Volendo interpretare le scelte aziendali della Leopoldo I di Toscana e del suo titolare Nicola D’Aria, sembra proprio che sia così.
Il forte interesse a riscoprire la vocazione del territorio a metà tra il Mar Ligure e la Maremma è sicuramente parte dell’agire. Inoltre, con la propria presenza sul territorio e con la produzione di magistrali vini toscani, l’azienda è anche simbolo di memoria storica da preservare. In tale modo, l’eccellente produzione vitivinicola aziendale sposa anche altri obiettivi, che allo stesso modo contribuiscono a raccontare il territorio.
L’unicità di ogni vino
Ogni vino è unico e mai uguale a sé stesso. Ogni annata è il frutto del duro lavoro, sempre costante, ma anche delle variabili esterne che, invece, sono sempre imprevedibili. La produzione di vino vede la collaborazione tra natura e uomo. Inoltre, anche quando due vini ci appaiono simili, conservano in sé particolarità uniche. È il caso, ad esempio, di D’Echo e D’Aria, ci spiega Nicola D’Aria. Entrambi sono dei blend, ovvero derivano da più tipi di uva. Quello che cambia è la specie di Cabernet utilizzata. Per uno è previsto il Sauvignon e per l’altro il Franc. Questa diversa scelta modifica di molto il risultato finale. Uno è un vino elegante e raffinato, l’altro risulta più deciso e marcato. Il consiglio è quello di non sottovalutare mai un vino. Inoltre, la scheda tecnica potrà farci avere un’idea della tipologia di vino a cui ci stiamo avvicinando, ma spesso è importante degustare in prima persona. Solo così si potranno percepire tutte le emozioni e le specifiche connotazioni.
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